Giochi di carte: quali sono i più apprezzati in Sardegna?

Chi non ha mai giocato ad un gioco di carte? Le carte fanno parte della cultura europea e mondiale da diversi secoli e vengono utilizzate in molti modi. Le origini delle carte e, di conseguenza, dei giochi di carte è avvolta nel mistero. Sembra però abbastanza certo che la loro origine sia cinese e risalga al X secolo. I primi mazzi di carte avevano solo tre semi. Pare che poi le carte abbiano iniziato a diffondersi verso occidente passando per la penisola araba e il nord dell’Africa, venendo rielaborate pesantemente dai mamelucchi.

Le carte mamelucche avevano quattro semi simili a quelli odierni e le figure erano dedicate a personaggi di alto rango. Tramite le rotte commerciali le carte giunsero anche in Europa dove si diffusero alla fine del XIV secolo tanto da richiedere ordinanze cittadine che ne regolassero il gioco. Ogni regione europea sviluppò carte con stili diversi, ma rimase costante la presenza di quattro semi, delle figure e, all’incirca, del numero delle carte. Fu in questo periodo che nacquero i primi giochi, regolati dal Cinquecento in poi da manuali ufficiali, alcuni dei quali sono arrivati fino a noi.

I giochi di carte in Italia

Gli italiani sono abili giocatori di carte, per natura. Da sempre, infatti, le carte accompagnano gli italiani. Basta pensare all’utilizzo come divertimento al mare oppure in compagnia di un caffè in un locale fra amici. Ma negli ultimi anni si è sviluppato anche il gioco online ed infatti sono sempre di più le persone che vogliono imparare come si gioca a blackjack o ad altre tipologie di giochi da carte molto in voga in questo momento.

In Sardegna, poi, ci sono alcuni giochi che sono più amati di altri. Come ad esempio la briscola. Il classico per eccellenza. E’ uno svago che coinvolge tutta l’Italia. Addirittura al nord sono programmati piacevoli tornei. Qui i partecipanti si sfidano a coppie per conseguire bei premi in prelibatezze culinarie o, qualche volta, denaro. Il regolamento di svolgimento della briscola è molto semplice. La briscola votata al momento del taglio del mazzo è il seme che prevale vincendo sugli altri.

Il valore delle carte parte da:

-2 punti per i fanti, i più bassi. Per arrivare a 11 che è l’asso. In scala crescente. Quindi, fanti, cavalli, re. La scopa è un altro gioco intramontabile della tradizione italiana. Fra i più preferiti, se non più conosciuto, il suo gioco è a coppie o in gruppo.

L’accento di questo gioco è che è parlata. Infatti il suo svolgimento è unito al dialogo tra i partecipanti. Ma si può giocare anche in silenzio. Ed è qui il bello! Perché? E’ infatti piacevole e interessante osservare le partite disputate fra le persone più anziane, che ovviamente, hanno sviluppato un particolare livello di esercizio e conoscenza del gioco! La sua tipicità è estiva ed è vivace se la partita è due contro due.

Molto amata è anche la scala 40. Sul tavolo della scala 40 si presentano le carte da poker. Differenza notevole dalla briscola e scopa che usano, invece, carte sia napoletane che trevigiane. Questo dettaglio rende il gioco particolarmente preferito fra la popolazione più giovane. Che preferiscono giocare in spiaggia oppure nelle serate invernali in casa.

I giochi più amati in Sardegna

I giochi da tavolo e di carte hanno sempre ricoperto un ruolo fondamentale in Sardegna, come si evince dalla lunga tradizione di alcuni dei giochi più praticati nell’isola. Tra questi, uno dei più noti è sicuramente la cosiddetta Mariglia, un gioco di carte di origine spagnola conosciuto anche con il nome di bridge sardo. La la Mariglia è un gioco per due coppie di giocatori il cui scopo è quello di raggiungere il punteggio stabilito con il mazziere all’inizio del gioco, punteggio che può variare da un minimo di 45 ad un massimo di 71. Come nella maggior parte di giochi di carte, anche nella Mariglia ogni carta ha un valore ben preciso: l’asso ha valore quattro, le carte dal due al sei hanno valore zero, il sette ha valore cinque, il re ha valore tre, il fante due e la donna uno.

Anche in questo caso, quindi, lo scopo del gioco consiste nel raggiungere un punteggio ben preciso per vincere. A basarsi sulla capacità di bluffare è invece il gioco del Truco, un gioco di carte praticato ancora solo a Paulilatino, in provincia di Oristano. Nato in Sud America, il gioco del Truco sarebbe poi stato portato in Sardegna negli anni ’20 del Novecento grazie a Serafino e Cosimo Cossu e Serafino Trogu. I tre, dopo un periodo trascorso in Argentina, dove si erano trasferiti alla ricerca di migliori condizioni lavorative, avrebbero contribuito alla diffusione del gioco del Truco in Sardegna, a Paulilatino in particolare.

26 Maggio 2020