“Gesto da veri criminali”: l’urlo di Mulas dopo il pestaggio di Alghero

L'episodio del branco scatena il dibattito sulla devianza giovanile. La proposta del consigliere comunale : finanziare educatori sul territorio con l'avanzo di bilancio.

“L’episodio avvenuto nei giorni scorsi ad Alghero, il brutale pestaggio di un giovane, attirato sotto casa con una banale scusa per poi essere aggredito da un branco, non può e non deve essere minimizzato.” Inizia così la dura nota di Christian Mulas, consigliere comunale ed educatore professionale esperto di devianze giovanili, che definisce l’accaduto come un atto gravissimo. “Non è un litigio tra coetanei. Non è uno sfogo momentaneo. È un gesto da veri criminali.”

L’agguato, premeditato, ha visto la vittima scendere dalla propria abitazione dopo aver ricevuto la telefonata di un conoscente che lo invitava, apparentemente, solo a fumare una sigaretta, trasformando l’invito in una vera e propria trappola (LEGGI). “Di fronte a veri e propri fenomeni di devianza e di violenza giovanile che si manifestano nella nostra città, come purtroppo accade in tante altre, è necessario intervenire e prevenire subito,” incalza Mulas. Presidente della Commissione Sanità, il consigliere chiede un’azione immediata e coordinata: “È urgente aprire un confronto che coinvolga l’intera città, dalle famiglie alle scuole, dai servizi sociali alle istituzioni, per definire strategie efficaci di contrasto e prevenzione.”

Mulas evidenzia che la politica può e deve dare risposte concrete. “Parliamo di una minoranza di giovani, ma in grado di generare problemi seri e profondi per la nostra comunità.” Il consigliere comunale ricorda che una proposta specifica è già stata avanzata: “Nell’avanzo di bilancio dell’amministrazione sono previsti 60 mila euro destinati a un progetto specifico sulle devianze giovanili,” in particolare per l’attivazione di una figura chiave. Mulas specifica che la risorsa fondamentale è l’”educatore di strada, una figura importante, una presenza competente e continuativa nei luoghi frequentati dai giovani più a rischio.”

La chiusura è un appello alla responsabilità collettiva: “Non possiamo aspettare che episodi come questo si ripetano. Serve un patto educativo cittadino, serve responsabilità collettiva, serve presenza sul territorio. Abbiamo il dovere di ascoltare i giovani.”

9 Dicembre 2025