Elio e le Storie Tese ad Alghero, un Capodanno per tutti (INTERVISTA)

L'intervista con Elio nel backstage e qualche riflessione su come Alghero ha salutato l'arrivo del nuovo anno.


Quest’anno, ad Alghero, per Capodanno, si è scelto di puntare su una sicurezza: Elio e le Storie Tese. Ormai da anni la loro musica geniale diverte sia gli affezionati storici sia quelli che – e sono sempre di più -, complice l’ultima gloriosa partecipazione al Festival di Sanremo 2013 e, soprattutto, l’impegno del leader Stefano Belisari – in arte Elio – nelle vesti di giudice del talent show X Factor, si stanno avvicinando al loro mondo fatto di testi esilaranti, travestimenti, gag comiche e basi strumentali di altissimo livello.

La sera del 31 dicembre, sono quindi riuscito intrufolarmi nel backstage e, dopo quasi due ore di attesa sono riuscito a trovarmi a tu per tu con Elio. Durante il sound check gli Elii si sono dimostrati per quello che veramente sono: dei musicisti professionisti di altissimo livello. Durante le prove e la preparazione del concerto non volava una mosca: pochi sorrisi o battutacce, un clima del tutto opposto a quello che aleggia durante le loro esibizioni. A dimostrazione che anche per far ridere, anzi, soprattutto per far ridere, è necessaria una seria e precisa preparazione.

Mentre aspettavo al di là della transenna, molti ragazzini e adulti si avvicinavano per cercare di scattare una foto – l’autografo è roba da pleistocene – con i membri della band e, possibilmente, con Elio in persona. Vedere bambini e genitori attendere con ansia gli Elio e le Storie tese mi ha fatto capire quanto Festival e X Factor abbiano in qualche modo “contaminato” il pubblico storico della band milanese. A meno che quel bambino di 6 anni che ha posato per una foto con Faso possa conoscere Servi della gleba a memoria, e allora tutto cambia. Ma non credo.

In ogni caso.

Buonasera maestro.
Ciao.

In una ipotetica lista delle cose che odia del capodanno, dove metterebbe le interviste con la stampa locale? (Faccio il simpaticone, ndr).
No aspetta, del Capodanno mi piace tutto. Anche gli ubriachi. Le interviste non mi piacciono mai, né quelle della stampa locale, né quelle della stampa nazionale, né quelle della stampa internazionale.

Qual è invece il bello di festeggiare il capodanno suonando nelle piazze?
Per me è tutto bello. È una grande festa che è bello condividere con tanta gente.

Preferisce il Capodanno o il concerto del Primo maggio?
Il concetto del primo maggio ha altre caratteristiche.

Che avete già spiegato.
Noi abbiamo spiegato quelle che fanno ridere. Il concerto del I maggio è un’occasione fantastica perché è, banalmente, il concerto in cui c’è più gente in assoluto: centinaia di migliaia di spettatori.

In Sardegna c’è sempre una specie di gara tra i comuni a chi organizza il capodanno migliore. I miei amici volevano andare a Olbia per i Subsonica, io ho insistito per restare qui (non è vero, ndr). Cosa pensa dei miei amici?
No beh, hanno buon gusto anche loro. Diciamo che siamo pari quest’anno. Però noi abbiamo Mangoni, i Subsonica no.

Concordo. A febbraio tornerete al Festival di Sanremo, 20 anni dopo la prima esperienza e a tre anni da un secondo posto che grida vendetta: qual è l’obiettivo questa volta?
L’obiettivo questa volta, adesso come adesso perché poi potrebbe cambiare, è arrivare ultimi.

Come sempre, quindi.
No! Di solito noi vorremmo arrivare quarti (ooops, ndr). Il difetto è con Carlo Conti gli ultimi vengono eliminati, per cui bisognerebbe trovare il modo di arrivare ultimi senza essere eliminati. Ad esempio, c’è la regola del ripescaggio: ne vengono eliminati cinque e poi il pubblico ne sceglie uno da salvare. Potremmo essere quelli.

Cercheremo di votare per voi (neanche questo è vero, spendere soldi per votare in uno show televisivo mi sembra mortificante per la razza umana. Lo farei solo se ci fosse in ballo un mio parente, e solo quelli di primo grado. E solo per eventuali futuri vantaggi economici, ndr).
Grazie. L’obiettivo è essere ripescati.

E vincere da ripescati, non sarebbe fantastico?
Vincere da ripescati sarebbe fantastico, ma devo dire che non abbiamo voglia di vincere. Vorremmo arrivare ultimi.

Siete emozionati all’idea di condividere lo stesso palco di Valerio Scanu (faccio il simpaticone, vol. II)?
(Silenzio, mi guarda). No, emozionati non direi. Elettrizzati. Elettrizzati è il termine giusto.

Dopo anni in cui la vostra musica è stata forse “snobbata” e definita “demenziale” oggi sembra per voi arrivato il momento del successo nazionalpopolare. Quali contromisure state prendendo per invertire la rotta (simpaticone vol. III)?
No no no, è impossibile che accada. In realtà ci stiamo impegnando al massimo per cercare di ottenerlo, ma non ci riusciremo mai.

Prossimamente suonerete nei palasport, arene e festivàl col vostro Piccoli Energumeni Tour, «uno spettacolo che farà impallidire The Wall di Roger Waters». Ci sarà una data in Sardegna?
Questa cosa delle date non la sappiamo. Bisogna chiedere agli organizzatori.

C’è un giovane artista o band italiana che sentirebbe di consigliare a un appassionato di musica (ti prego non dire X Factor, ti prego non dire X Factor, ndr)?
I miei di X Factor sono fortissimi, un per un verso, uno per l’altro. E anche, devo dire, il primo che hanno eliminato (Tale Massimiliano, per chi avesse una vaga idea di chi sia, ndr) forse era il più forte di tutti.

Non mi dica Giosada perché piace alle ragazze e io sono invidioso.
E invece te lo dico! Te lo dico proprio! Canta bene, poi se piace anche alle donne, meglio per lui.

Ma scusi, secondo lei io non piaccio alle donne?
Ma canti male.

È vero (sconsolato, ndr). Odia ancora le interviste con la stampa locale?
Fanno sempre parte delle cose brutte, ma proprio tutto l’anno, non solo il 31 dicembre.

Grazie.
Ciao.

https://www.facebook.com/elioelestorietese/videos/10153884604529617


 

 

2 Gennaio 2016