“Elezioni metropolitane, un’occasione persa”

L'opinione di Mario Conoci, ex sindaco di Alghero

Le prossime elezioni della città metropolitana di Sassari rappresentano, a mio avviso, uno dei punti più bassi della democrazia nel nostro territorio. Sono la dimostrazione, plastica, come direbbe qualcuno, della capacità autolesionista di certa politica di creare una frattura insanabile fra sé e la comunità che dovrebbe rappresentare.

Un’istituzione fondamentale, che dovrebbe guidare lo sviluppo dell’area metropolitana su temi cruciali come la programmazione di area vasta, la sanità, la scuola, l’energia, la formazione, i trasporti, la viabilità e l’ambiente, viene ridotta a un mero esercizio burocratico, privo di partecipazione popolare. Pochissimi cittadini, temo, sono davvero consapevoli che nei prossimi giorni si voterà per l’assemblea metropolitana.

La legge stabilisce che il sindaco metropolitano coincida automaticamente con il sindaco del comune capoluogo. Non viene quindi eletto dai cittadini, né direttamente né indirettamente. È un meccanismo che nega di fatto il diritto democratico di scegliere chi debba guidare un ente così strategico, segnando un arretramento rispetto alle conquiste democratiche degli ultimi decenni, come l’elezione diretta dei sindaci. Così la città metropolitana rischia di trasformarsi in un organismo distante, burocratico, avulso dalle comunità locali.

Ancora più grave è l’atteggiamento dei partiti. Non solo hanno rinunciato ad aprire un confronto pubblico con i cittadini su programmi, idee e proposte di governo, ma hanno concentrato ogni sforzo esclusivamente su calcoli di convenienza, sulla costruzione delle liste e sulla spartizione dei seggi. In alcuni casi si sono persino spaccati al loro interno, dando vita a gruppi che hanno scelto collocazioni in liste contrapposte o hanno scelto collocazioni opposte a quelle che hanno a livello nazionale e in regione.    Tutto questo con il solo obiettivo di piazzare candidati e conquistare uno scranno nell’assemblea metropolitana. Un comportamento che mortifica la politica e svilisce l’azione amministrativa.

Una speranza, oggi, risiede nella sensibilità e nello spirito di responsabilità che i sindaci del territorio hanno dimostrato in passato e che auspico possano mettere in campo anche in questa fase. Solo il loro impegno potrà dare un cuore e un’anima alla città metropolitana, trasformandola da entità burocratica a strumento reale di sviluppo e partecipazione.

Ma è la politica regionale ad avere il compito più urgente. Occorre modificare al più presto la legge, introducendo l’elezione diretta a suffragio universale del sindaco metropolitano e dell’assemblea. Solo così la città metropolitana potrà nascere davvero come istituzione vicina al popolo, legittimata dal consenso e capace di incidere positivamente sul futuro delle nostre comunità.

Per ora, purtroppo, quella che si presenta come una grande opportunità si sta trasformando in un’occasione persa, che rischia di allontanare ancora di più i cittadini dalla politica.

Mario Conoci, 25 Settembre 2025