Rally, denuncia choc: finanziato da sardi, soldi in Lombardia

Rally: finanziamenti pubblici dei sardi a vantaggio della Croce rossa in Lombardia. La denuncia choc del consigliere Truzzu in regione

La denuncia parte da un’interrogazione del consigliere regionale Paolo Truzzu , consigliere regionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, che in consiglio regionale ha argomentato la sua denuncia, chiedendo se i soldi che la regione avrebbe versato come contributo alla manifestazione, sono serviti per la Croce rossa in Lombardia e non sono rimasti invece in sardegna nonostante l’assistenzialismo e il servizio sanitario sia stato fornito dalla Asl di Sassari. L’Agenzia ‘Sardegna Promozione’ ha finanziato il Rally Italia, ma il coordinamento del servizio di prevenzione e sicurezza, nonché l’assistenza sanitaria per la manifestazione, “parrebbero essere stati affidati, però, alla Croce Rossa della Lombardia, anche perché l’Asl di Sassari non ha ancora provveduto a liquidare ai 118 isolani le competenze relative al Rally 2013 e il preventivo di spesa redatto dall’Asl di Cagliari per la manifestazione di quest’anno non è stato accettato dagli organizzatori”.

Lo spiega così il consigliere Truzzu, che ha presentato un’interrogazione in Consiglio cercando di capire a che cosa sarebbero serviti i 950 mila euro che la regione ha sborsato per il Rally. Dice ancora Truzzu: “Soldi sardi partiti in quarta verso la Penisola, considerato che anche il servizio di copertura radio della manifestazione parrebbe essere stato affidato ad aziende non isolane. I costi  poi raddoppiano, perché l’assistenza è fatta con ambulanze che arrivano dalla Penisola, ma le spese, in caso di incedente e trasporto in ospedale, gravano in ogni caso sui sardi. A guadagnarci- fa capire chiaramente il consigliere regionale-sono solo i lombardi che si prendono le prestazioni extra, senza alcun onere perché l’intervento e il trasporto rimangono a carico del 118 isolano”.  Truzzu, denuncia in maniera grave quello che sembra proprio essere un’altra ruberia alle casse sarde, e chiede al consiglio regionale se ritengano opportuno che manifestazioni nate per favorire la promozione turistica dell’Isola, pur godendo di finanziamenti pubblici, finiscano per creare vantaggi e opportunità economiche per soggetti non sardi.

Redazione, 10 Giugno 2014