Dall’Alli Galli al ‘GanGnam Style’

Ultimamente spopola su Internet un video rigurdante la promozione Turistica di Alghero girato all’incirca a meta’ degli anni 60: la signorina nel video parla in Italiano con accento tipicamente Tedesco ed invita i suoi compaesani a raggiungerla ad Alghero per ballare l’Alligalli e incontrare i “Cavalieri” (Sinonimo di Gentiluomini) locali che sanno tutti ballare e sono molto gentili. 

A dir la verita’ non so’ su quali canali televisivi questo video venisse divulgato: ho dei seri dubbi infatti che lo stesso fosse stato creato per un lancio promozionale di Alghero in Germania perche’ se cosi’ fosse stato la lingua sarebbe stata ovviamente il Tedesco ma rimango comunque colpito dal fatto che in quegli anni, la nostra citta’, sviluppava tematiche di Marketing mirate.

 

Premesso dunque che non sono contrario all’industria turistica mirata al divertimento se regolarizzata a dovere, penso pero’ che sia un errore macroscopico riproporre quel video per dimostrare che Alghero, oggi, puo’ essere rilanciata nel settore turistico internazionale attraverso il solo divertimento, per lo piu’ se si pensa che questo si intreccia inevitabilmente con il turismo estivo /balneare presente nella nostra cittadina oramai solo due mesi l’anno (Luglio e Agosto):

Allora infatti, a differenza dei giorni nostri, esattamente dal secondo dopo guerra prese avvio la terza fase evolutiva del turismo, ovvero del «turismo di massa». La stabilizzazione politica, lo sviluppo economico e dei trasporti, la nuova organizzazione del lavoro, l’avanzare del processo d’industrializzazione, il riconoscimento delle ferie pagate, portò nuovi strati sociali alla conquista del tempo libero e alle vacanze diffuse, facendo sì che il turismo coinvolgesse un numero sempre crescente di individui fino ad assumere, appunto, connotati di massa.

 

Il turismo si caratterizzava per una spinta standardizzazione della domanda e dell’offerta e per la concentrazione dei flussi in determinate destinazioni turistiche: l’industria turistica, alla continua ricerca di economie di scala, tendeva a migliorare ed incrementare la tipologia delle strutture ricettive/ristorative e dei servizi offerti. L’Italia insieme ad altre aree d’Europa e del Mediterraneo (ad es. Spagna e Grecia), divenne la meta turistica prescelta.

Le guide turistiche prodotte in questi anni si trasformarono in mero strumento promozionale del territorio. Esse, infatti, non costituivano più una rappresentazione delle diverse realtà, non vi era alcuna attenzione per la cultura dei luoghi, per lo spazio vissuto, in quanto si limitavano alla presentazione, in maniera veloce e superficiale, di possibili itinerari di viaggio, dando un’immagine stereotipata e, a volte, obsoleta del paesaggio descritto (Vedi l’Alligalli e i cavalieri locali stereotipo tipico dell’Italiano all’estero).

A partire dagli anni Novanta invece il turismo ha completamente cambiato direzione assumendo una «dimensione globale» in cui ogni località è, potenzialmente, una destinazione turistica. Nel corso del tempo il consumo turistico è cresciuto enormemente, coinvolgendo fasce sempre più ampie e differenziate della popolazione mondiale. Parallelamente all’espansione quantitativa della domanda si è assistito al moltiplicarsi della varietà e variabilità dei comportamenti di consumo dei turisti. Risulta sempre più difficile, pertanto, identificare un «turista tipo», essendo egli un soggetto che assume modelli di comportamento sempre nuovi e mutevoli; protagonista di un processo evolutivo che da turista eterodiretto, massificato, che si adegua ai meccanismi di mercato e svolge passivamente le funzioni affidatogli dall’offerta, lo porta a divenire un turista autodiretto, che tenta di sfuggire ai condizionamenti dell’industria turistica, ritagliandosi e programmandosi spazi originali di scoperta ed avventura, che “vive” il turismo come un’esperienza autentica.

La gestione del turismo dunque diviene sempre più complesso perche’ deve tener conto della specificità e dell’ambiente locale. Il turismo, infatti, quale fenomeno complesso e difficile da governare per la sua continua evoluzione e che investe ormai ambiti e settori diversi, contribuisce allo sviluppo economico e sociale delle zone interessate, solo se ridefinito e riqualificato attraverso una pianificazione flessibile che lo armonizzi e lo integri con le varie componenti territoriali, nel rispetto delle specificità dei singoli luoghi.

Questo e’ il motivo per cui Alghero non puo’ oggi pensare di emulare realta’ come Ibiza, Rimini o Riccione per essere rilanciata, ma deve essere in grado di destagionalizzare cercando vie alternative che rendano la nostra citta’ competitiva in quei segmenti di mercato dove oggi e’ competamente assente ma non per la mancanza di video inneggianti al “GanGnam Style” (L’Alligalli odierno), ma di video in generale che siano in grado, con un Marketing mirato, di proporci per quello che realmente siamo: una regione ricca di cultura e tradizioni che aspettano solo di essere fatte conoscere al mondo.

Graziano Porcu ha una venticinquennale esperienza nel settore “Turistico” acquisita in giro per il mondo e collaborando con alcune delle strutture ricettive piu’ rinomate tra cui l’Hotel Cala di Volpe e l’Hotel Romazzino. A soli 29 anni viene promosso direttore d’Albergo. Grazie a continui studi, corsi di formazione uniti all’esperienza accumulata negli anni con le piu’ importanti aziende del settore Turistico Alberghiero si specializza nel “Destination Management” e fonda un suo “Tour Operator” e una societa’ di “Consulenza Turistica” che si occupa, attraverso l’analisi del territorio, della promozione di Localita’ Turistiche a livello nazionale ed internazionale e del rilancio delle stesse. http://www.gphotelconsulting.com/

22 Gennaio 2013