“Coros”: a Sa Mandra il cuore pulsante dell’arte di Nina Monne
Gli spazi espositivi di Sa Mandra, Nàrami, si illuminano con l'inaugurazione di "Coros", la mostra personale dell'artista Nina Monne, curata da Stefano Resmini

Domenica 27 luglio alle ore 19.00, gli spazi espositivi di Sa Mandra, Nàrami, si illuminano con l’inaugurazione di “Coros”, la mostra personale dell’artista Nina Monne, curata da Stefano Resmini. Un’esplorazione profonda e toccante del simbolo universale del cuore, interpretato da Monne in una molteplicità di forme e materiali.
Ogni opera è un inno alla dignità intrinseca e alla risonanza emotiva di questo organo vitale, che l’artista trasforma in icone laiche e popolari di indiscutibile valore poetico ed estetico. Le creazioni di Monne spaziano dai “coros” rosso vermiglio su carte ingiallite, ai cuori tattili ricamati su morbide stoffe. Spiccano per la loro preziosità i cuori scultorei, gelosamente custoditi in teche sigillate con stagno fuso, vere e proprie capsule del tempo che preservano frammenti di storie e memorie.
L’Arte di Nina Monne: Tra Impegno Sociale e Poesia degli Oggetti Ritrovati. Nina Monne, bibliotecaria di professione, si rivela un’audace ricercatrice e una raffinata artista, capace di assemblare racconti visivi con “mani pensanti”. Le sue opere testimoniano un profondo impegno sociale e politico. Tra le esposizioni, piccoli cuori incorniciati dal filo rosso con la bandiera palestinese grondante sangue al centro, e cuori che si espandono, quasi a occupare l’intero foglio, creati per Onda Rosa, il Centro Antiviolenza di Nuoro. Queste creazioni sono simboli potenti di mani che operano, modellano e si tendono alla ricerca di altre mani da stringere e aiutare.
Le superbe teche di Nina Monne catturano lo sguardo e invitano alla meditazione, rivelando al loro interno una miriade di oggetti ritrovati: fiori secchi, rosari dimenticati, trine impolverate, medagliette abbandonate, un vetusto scapolare, un legnetto intriso di vento e di mare, una piccola chiave, una cantilenante preghiera, un sonaglio infantile. “Nulla è dimenticato; questi oggetti insignificanti, nelle mani poetiche di Nina Monne, riprendono vita, narrando il labile filo che separa la religione dalle ataviche credenze popolari e dalla consolante, innata superstizione,” si legge nella presentazione della mostra.
I popolari reliquiari di Nina sono veri e veri e propri “Ex Voto” laici, testimoni di una devozione sacrale, e si inseriscono armoniosamente tra le preziose trine di filet che già adornano le stanze espositive di Sa Mandra, opere insuperabili delle Maestre Ricamatrici della Scuola del filet di Bosa.
La mostra “Coros” sarà un’opportunità unica per immergersi nell’universo artistico di Nina Monne e per riflettere sul potere dei simboli e sulla forza delle storie che oggetti e cuori possono racchiudere.
“Coros” sarà visitabile fino al 19 settembre 2025.