Consiglio regionale: aumenti in busta paga per i sindaci di Quartu e Alghero
Svolta nella remunerazione degli amministratori locali: nuovi parametri per città di peso demografico maggiore

Il Consiglio regionale della Sardegna ha dato il via libera a un emendamento che ritocca al rialzo le indennità dei sindaci di Quartu Sant’Elena e Alghero, rispettivamente terza e quinta città dell’isola per numero di abitanti. Entrambi i comuni sono attualmente amministrati da giunte di centro-sinistra.
A firmare l’iniziativa, curiosamente, è stato Alessandro Sorgia, ex esponente della Lega, che ha illustrato il provvedimento in Aula con l’obiettivo di sanare quella che ha definito una “sperequazione evidente” nel trattamento economico riservato ai primi cittadini sardi. Fino ad oggi, infatti, i sindaci di realtà demograficamente rilevanti come Quartu e Alghero risultavano penalizzati rispetto ai colleghi di centri ben più piccoli come Lanusei, Sanluri, Villacidro e Tortolì.
L’emendamento è stato inserito ad agosto all’interno di una legge che originariamente non trattava il tema delle indennità. La sua approvazione è arrivata nella notte, dopo un dibattito acceso e alcune riserve espresse inizialmente dal Partito Democratico e dagli alleati di coalizione.
Nel dettaglio, la nuova norma prevede che Graziano Milia, alla guida del Comune di Quartu, percepisca un compenso pari al 70% dell’indennità spettante al presidente della Regione – una cifra ben superiore all’attuale 45%. Per Raimondo Cacciotto, sindaco di Alghero, l’adeguamento sarà dal 35% al 50%. A titolo esemplificativo, lo stipendio lordo mensile del governatore sardo si aggira attorno ai 13mila euro.
Una misura che ha riaperto il dibattito su criteri e trasparenza nella distribuzione delle risorse pubbliche, ma che – secondo i promotori – ristabilisce un principio di equità retributiva, troppo a lungo ignorato.