Con il gioco alla scoperta della musica

Otto fascicoli per spiegare che il suono e la musica possono essere capiti e appresi anche attraverso il gioco e che gli elementi musicali possono essere scoperti in maniera semplice e graduale. Una metodica nuova che affascina e coinvolge, in modo particolare se la platea alla quale si rivolge è formata da un pubblico di bambini. I “segreti” di questo approccio moderno alla musica sono racchiusi nel libro “Sulle tracce dei suoni… prime esperienze sonore”, edito da Agenda Edizioni Bologna e scritto da Giovanna Dongu, insegnate di musica, pianista e compositrice premiata in numerosi concorsi internazionali.

Il volume, rivolto alla scuola dell’infanzia, a quella primaria e di musica, sarà presentato venerdì 25 ottobre alle ore 17,30 al Conservatorio di Sassari, alla presenza del vicedirettore della scuola sassarese, Stefano Melis, pianista e musicologo, e di Barbara Agnello, docente di musica e pianista. Il libro vuole essere un metodo per la scoperta degli elementi musicali in modo semplice e sottoforma di gioco. L’autrice ama definire la “musica contemporanea” un «giocare con il suono» e pensa che abbia grandi affinità con il mondo infantile, con quella parte primordiale di noi che è fatta di amore del suono, di necessità del suono. «Gli elementi musicali sono dentro di noi – spiega Giovanna Dongu –. La nostra voce, i nostri movimenti, i passi, i salti, il battito delle mani e perfino i nostri respiri “suonano”. Fin da piccoli siamo attratti da ciò che produce suono».

Il libro si articola in sei parti: “Suoni in movimento”, “Il nostro corpo”, “Gli oggetti”, “Lo strumentario a percussione”, “La voce” e “Il pianoforte”. L’autrice propone un approccio più facile e immediato ai suoni e utilizza un sistema di lettura-scrittura semplice basato sui colori. I bambini giocano con gli elementi musicali seguendo il percorso di alcune palline colorate scritte su una, due o tre linee, spostandosi da un registro di altezze all’altro a seconda della posizione delle palline ma sempre liberi di scegliere i suoni: «I bambini non devono “leggere le note” – aggiunge – e non devono neanche “contare” come nella nostra notazione tradizionale». La musica contemporanea deve quindi affascinarli con i suoi linguaggi e la sua energia comunicativa.

21 Ottobre 2013