Cina: violentata dal padre per 2 giorni tredicenne si getta dal 36esimo piano

La ragazza si è suicidata dopo aver scritto una lettera di scuse.

Lei si chiama Xiaoguo, è un’adolescente cinese ed è la protagonista di un dramma che ha sconvolto milioni di persone: la ragazza, di 13 anni, ha infatti trascorso un paio di giorni con il padre che non vedeva da tempo, quindi è tornata a casa della zia – con cui viveva – e si è chiusa in se stessa. Per giorni ha rifiutato di mangiare e bere, poi ha scritto una lettera di addio e raccontato l’incubo di cui era stata protagonista, infine è salita al 36esimo piano del grattacielo in cui viveva e si è gettata nel vuoto. La ragione? Suo padre aveva abusato di lei giorno e notte in quei due giorni in cui, dopo molto tempo, erano riusciti a stare insieme.

La zia di Xiaoguo ha raccontato che suo padre le aveva chiesto il permesso di poter portare per un paio di giorni la figlia nella sua casa, in un’altra città. Lei ha dato il via libera, ma quando ha visto tornare la giovane ha capito che qualcosa non andava, visto che era sia fisicamente che psicologicamente a pezzi. La ragazza le ha raccontato che l’uomo l’aveva stuprata in continuazione. Nella sua lettera d’addio ha scritto: “Molte cose non richiedono alcuna spiegazione. Non volevo dirvi questi segreti perché avevo paura che persa la fiducia, mi avreste abbandonato. Sono sicura che rimarrete delusi, ma spero che non cadrete nella disperazione. Vi prego di bruciare il mio corpo e lasciare che le mie ceneri vengano trascinate via dal mare. Ho sempre odiato mentire, è un atto vergognoso. Anche le bugie a fin di bene sono a volte imperdonabili. Non avrei dovuto esistere in questo mondo, io non ho il diritto di dire o fare qualsiasi cosa. Grazie. Mi dispiace. La morte è solo un altro inizio, ho scelto di dimenticare, perché mi fa soffrire (questo è un errore). Grazie. Mi dispiace. Senso di colpa. Rimorso”.

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D.F., 13 Gennaio 2016