Chi decide il futuro di Alghero? Il caso della Commissione “Treno a Idrogeno”
Dopo l'ultima seduta, la Presidente del Comitato zonale Nurra Tiziana Lai denuncia il silenzio della politica di fronte a un investimento milionario che rischia di devastare il territorio senza benefici concreti per i trasporti.
La chiusura della Commissione Speciale dedicata al “Treno a Idrogeno” ad Alghero lascia dietro di sé una scia di pesanti interrogativi e polemiche. La Presidente del Comitato Zonale Nurra Tiziana Lai, al termine dell’ultima seduta convocata per illustrare la relazione finale, ha definito l’attività dell’organismo come l’ennesima «missione incompiuta della politica», accusando apertamente l’Amministrazione di aver ignorato sistematicamente le preoccupazioni della cittadinanza e dei comitati locali.
Al centro della critica c’è il metodo di lavoro adottato dai commissari. Secondo Lai, l’assemblea si sarebbe limitata a una ricezione passiva di documenti tecnici elaborati esternamente, focalizzati solo sulle procedure e su due ipotesi di tracciato, senza mai entrare nel merito di un’analisi politica o sociale. «È stata una vera e propria mortificazione del ruolo del Consiglio comunale», ha dichiarato la Presidente, sottolineando come non sia stata prodotta alcuna valutazione reale sui costi e sui benefici dell’opera, né siano state elaborate proposte alternative che rispondessero alle vere esigenze di mobilità del territorio.
L’allarme riguarda anche l’impatto di un investimento imponente, circa 330 milioni di euro di fondi pubblici, su un’infrastruttura che per Tiziana Lai rischia di trasformarsi in una «grande incompiuta», capace di recare gravi danni al paesaggio e all’ambiente. Il timore espresso è quello di un’opera calata dall’alto, rispetto alla quale l’attuale Amministrazione comunale resterebbe «muta e sorda», rinunciando a esercitare il proprio ruolo di guida e lasciando nell’ombra i processi decisionali che segneranno lo sviluppo della città per i prossimi decenni.


















