CESE: verso una strategia di sviluppo. Incontro ad Alghero

Il CESE ad Alghero per un’analisi approfondita dei vari approcci adottati dall’UE nei confronti del Mediterraneo, al fine di poter sfruttare maggiormente i diversi programmi e fondi dedicati alla regione. L’ente chiederà inoltre che venga definito un approccio strategico macroregionale per la regione del Mediterraneo occidentale, analogo a quelli adottati per il Danubio e il Baltico. Tuttavia, il bacino del Mediterraneo, che comprende 142 regioni costiere, è al tempo stesso un territorio vasto e diversificato i cui paesi presentano caratteristiche differenti non solo sul piano economico, sociale, politico e culturale ma anche per quanto concerne i sistemi istituzionali e le infrastrutture. La tavola rotonda che verrà istituita giovedi vedrà la partecipazione di organi istituzionali e tutti i cittadini sono invitati a partecipare.

Per tale motivo, il CESE sottolinea l’esigenza di elaborare tre politiche coordinate per la zona occidentale, la zona centrale (Adriatico-Ionica) e la zona orientale del Mediterraneo che consentano di far fronte ai problemi che non possono essere risolti a livello nazionale. L’obiettivo principale è quello di conseguire una maggiore coesione territoriale, valorizzare ulteriormente i progetti esistenti finanziati dall’UE e promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020. Di conseguenza il CESE sottolinea che le zone costiere dell’UE nel Sud del mediterraneo presentano potenzialità di crescita particolarmente importanti che, attraverso un approccio macroregionale, potrebbero mettere la regione in grado di superare l’attuale situazione economica.

Le azioni proposte devono avere un vero e proprio impatto sulla macroregione del Mediterraneo, arrecare vantaggi concreti ai cittadini entro un termine massimo di sette anni ed essere compatibili con il principio di uno sviluppo sostenibile, garantendo di conseguenza una crescita economica ma riducendo il più possibile gli effetti negativi sull’ambiente. Un altro criterio per misurare il successo dell’iniziativa sarebbe la capacità di attirare finanziamenti del settore privato, che andrebbero a completare le risorse pubbliche messe a disposizione dall’UE e dai governi nazionali. L’appuntamento è per giovedi 27 al Quartè Sayal alle ore 9 00.

25 Giugno 2013