CeDAC, quattro appuntamenti fra teatro e musica a Lo Quarter

Quattro titoli in cartellone dal 4 luglio al 31 agosto nello spazio en plein air del complesso architettonico de Lo Quarter

Omaggio a Sergio Atzeni per l’intrigante cartellone di Alghero Estate 2025, la rassegna organizzata dal CeDAC Sardegna sulla Riviera del Corallo, che spazia tra le storie della Bibbia e il mito di Antigone, fino a un progetto multimediale ispirato ai “giganti” di Mont’e Prama e alle culture del Mediterraneo, realizzata con il patrocinio del Comune di Alghero e il sostegno della Fondazione Alghero e con il patrocinio e il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Culturae il contributo della Fondazione di Sardegna.

Quattro titoli in cartellone dal 4 luglio al 31 agosto nello spazio en plein air del complesso architettonico de Lo Quarter, con protagonisti del calibro di Moni Ovadia e Aldo Cazzullo alle prese con “Il romanzo della Bibbia”, un attore poliedrico come Valerio Aprea che porta in scena “I Sogni della Città Bianca” e Gavino Murgia che (re)inventa “L’Arte dei Giganti” mentre Gabriele Vacis, uno dei più importanti registi teatrali italiani, firma una originale rilettura del dramma di Sofocle.

Una programmazione interessante e variegata che avvicina i grandi capolavori della storia della letteratura e del teatro alla narrativa contemporanea, per immergersi nelle suggestioni visive e sonore di un’opera che parte dai guerrieri di pietra, riportati alla luce cinquant’anni fa nel territorio di Cabras, per intrecciare le voci delle launeddas e il ritmo delle percussioni, tra echi ancestrali, jazz e elettronica.

Il cartellone. Nel cuore della città catalana – venerdì 4 luglio alle 21.30 – va in scena “Il romanzo della Bibbia”(produzione Corvino Produzioni – CTB / Centro Teatrale Bresciano), un appassionato e coinvolgente viaggio attraverso i testi sacri fondamentali per le tre religioni monoteiste in compagnia del giornalista e scrittore Aldo Cazzullo e dell’attore e cantante, drammaturgo e regista Moni Ovadia, sulle note del violoncello di Giovanna Famulari, per riscoprire vicende e personaggi emblematici della cultura occidentale (e non solo). Una narrazione affascinante incentrata sulle figure e le storie dell’Antico Testamento, dalla Creazione alla distruzione di Sodoma e Gomorra, da Adamo e Eva nel Giardino dell’Eden al diluvio universale con la costruzione dell’Arca di Noè, dal patriarca Abramo e la ricerca della terra promessa «fino alla profezia di Isaia che preannuncia e lascia intravedere l’arrivo del Messia».

Ne “Il romanzo della Bibbia”, Aldo Cazzullo sfoglia idealmente alcune delle pagine più significative di un’opera monumentale, in un recital impreziosito dalle letture e dai canti ma anche dagli interventi di Moni Ovadia, profondo conoscitore della cultura ebraica, sulla colonna sonora curata dalla musicista e compositrice Giovanna Famulari, tra melodie sacre e profane.

Storie metropolitane tra ironia e rabbia – domenica 13 luglio alle 21.30 – con “In Città”, da “I Sogni della Città Bianca” di Sergio Atzeni, nell’interpretazione di Valerio Aprea, attore di teatro e cinema, volto noto del piccolo schermo grazie alla serie cult “Boris” e ai monologhi per Propaganda Live su La7, accanto a films come “Smetto quando voglio” di Sydney Sibilia. Una mise en lecture di quattro racconti –“Delirio Maschile”, “Storia di un boxeur”, “Storia di una monaca” e “Destino Questurino” – che riflettono la poetica e lo stile caustico, tra cupo umorismo e una vena di malinconia, dell’autore dell’“Apologo del giudice bandito”, “Passavamo sulla terra leggeri” e “Il quinto passo è l’addio”. Omaggio a Sergio Atzeni a trent’anni dalla scomparsa dello scrittore e poeta, per un ideale itinerario nella “sua” Cagliari, avvolta nella luce abbacinante del Mediterraneo: Valerio Aprea, già apprezzato interprete di “Qui e Ora” e dei monologhi “In mezzo al mare” e “Gola”firmati da Mattia Torre, una nomination ai Nastri d’Argento per la serie “A casa tutti bene”, dà voce a personaggi come Burriba, impiegato amareggiato in rivolta e Marcello, con la sua parabola da astro nascente del ring a falena notturna, tra il ritratto di Maddalena, “scandalosa” eroina moderna con un’esistenza in bilico tra estasi mistica e piaceri terreni, e le strane avventure di un uomo in divisa, tra sogno e realtà.

Un’antica tragedia riletta con sensibilità contemporanea – domenica 20 luglio alle 21.30 – con “Antigone e i suoi fratelli” (produzione a.ArtistiAssociati, in collaborazione con Ass. cult. PoEM): tutta l’attualità del capolavoro di Sofocle nella mise en scène firmata da Gabriele Vacis, con scenofonia e ambienti a cura di Roberto Tarasco, per riscoprire lo spirito di ribellione contro gli arbitri del potere. Antigone, figlia di Edipo, sfida l’autorità del re Creonte per dare sepoltura al fratello Polinice, caduto davanti alle mura della città, infrangendo il divieto al prezzo della vita e rappresenta un simbolo della lotta in difesa dei diritti civili e della dignità dei popoli in nome della libertà. Una compagnia di giovani attori – PoEM / Potenziali Evocati Multimediali – si confronta con l’“Antigone” di Sofocle, ma anche con le “Fenicie” di Euripide dove emerge l’antagonismo tra i figli di Edipo, Eteocle e Polinice, in guerra per il trono: alla loro morte in un duello fratricida, si apre il conflitto tra la giustizia umana di Creonte e le leggi divine, cui si appella la giovane eroina, che impongono il rispetto della pietas.

«Antigone nel corso dei secoli, dei millenni, è stata il simbolo della rivoluzione ma anche della conservazione più oscurantista» – sottolinea Gabriele Vacis –. «Sono questo i classici, comprendono la cosa e il suo contrario, contengono i paradossi, sono specchi che riflettono gli sguardi di un’epoca».

Il talento di Gavino Murgia, jazzista di fama internazionale e l’enigma dei volti scolpiti nella pietra – domenica 31 agosto alle 21.30 – per “L’Arte dei Giganti”, una performance / installazione che fonde musica e archeologia per raccontare «l’anima di un’isola leggendaria». Una creazione multimedialeispirata alle sculture di antichi guerrieri, arcieri e pugilatori, con un’iconografia che rimanda ai bronzetti nuragici e al mistero di una civiltà scomparsa di cui restano preziose vestigia architettoniche e (forse) rare iscrizioni. Nella colonna sonora il polistrumentista nuorese attinge al folklore, fra tradizione e innovazione, per evocare il ricordo degli antichi abitanti dell’Isola, accanto ai paesaggi rupestri, alla flora e alla fauna della Sardegna. La (ri)scoperta dei “giganti” di Mont’e Prama impone una riscrittura della storia (e preistoria) del Mediterraneo, che trova conferma nelle fonti letterarie come nelle torri a difesa delle coste, nei villaggi e nei santuari, oltre che nei reperti come le figurine di guerrieri e capi, lottatori e arcieri, oltre alle sacerdotesse, alle donne in preghiera e alla “madre” che prefigura il tema della “pietà”.

Ne “L’Arte dei Giganti”, Gavino Murgia intreccia le polifonie delle launeddas alle percussioni e alle sonorità elettroniche, per mettere in risalto le immagini plastiche delle videoproiezioni, tra suggestive scenografie, con i dettagli dei volti incisi nella pietra, gli abiti e le armi, attraverso unapartitura originale in cui si fondono “voci” primordiali, come vibrazioni e pulsazioni scaturite dalla terra, stilemi jazzistici e musica contemporanea.

Un intrigante cartellone per l’Estate 2025 a Lo Quarter di Alghero firmata CeDAC/ CircuitoMultidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, con il patrocinio e il sostegno del MiC /Ministero della Cultura e dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, con il patrocinio del Comune di Algheroe il sostegno della Fondazione Alghero e con il contributo della Fondazione di Sardegna e il supporto di Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dalla Sardegna.

16 Giugno 2025