Casa Pound ad Alghero, in 50 scrivono al sindaco

Il banchetto informativo in Piazza Sulis e la fiaccolata a Fertilia, come prevedibile, hanno provocato reazioni

Le recenti iniziative organizzate da Casa Pound ad Alghero, un banchetto informativo e una fiaccolata a Fertilia, hanno scatenato il dibattito sui social e spinto un gruppo di cittadini a presentare una lettera aperta al sindaco, Mario Bruno. Lettera che pubblichiamo integralmente:

Noi sottoscritti cittadini di Alghero essendo venuti a conoscenza delle iniziative di Casa Pound (organizzazione i cui esponenti si autodefiniscono “i fascisti del III Millennio) con banchetto autorizzato innanzi al Liceo Manno in data 11 febbraio e fiaccolata commemorativa a Fertilia per il giorno 12 febbraio 2017 in occasione della ricorrenza del Giorno del Ricordo;

Preso atto che come Sindaco nel Suo insediamento ha giurato fedeltà alla Costituzione ed alle sue Leggi e che, a supporto della Candidatura di Alghero al concorso per la scelta della Capitale Italiana della Cultura 2018, ha rimarcato i meriti di aver favorito lo sviluppo di una società multiculturale in linea con le politiche di inclusione sociale tese all’accoglienza, la tutela e l’integrazione di tutti gli abitanti della Città presenti e futuri: minori, adulti, anziani, stranieri, minoranze etniche, richiedenti e titolari di protezione internazionale; 

Considerato che il Presidente del Senato ha invitato la S.V. per ben due volte a relazionare sull’esempio virtuoso della Città di Alghero per i progetti riguardanti l’integrazione nel tessuto sociale di cittadini di diversa provenienza e cultura, 

CI DOMANDIAMO

come cittadini antifascisti, rispettosi della Costituzione e delle leggi, in quale maniera sia stato possibile concedere le autorizzazioni all’organizzazione Casa Pound in occasione delle succitate giornate dell’11 e 12 febbraio 2017. 

E’ utile ricordare che: l’apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”), anche detta “legge Scelba”, che all’art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque “fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità” di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque “pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”. 

La “riorganizzazione del disciolto partito fascista”, già oggetto della XII disposizione transitoria della Costituzione, si intende (ai sensi dell’art. 1 della citata legge) riconosciuta “quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.” 

CHIEDIAMO

che tali autorizzazioni non vengano in futuro rilasciate, perché siamo convinti che confondano i fatti della Storia e delle sue vittime e favoriscano l’odio e la cancellazione dei valori a cui si ispira la nostra COSTITUZIONE. Valori che noi ci impegniamo in ogni momento a coltivare, a trasmettere e a condividere nella nostra città, e per questo saremo ancora più vigili e presenti ovunque sia necessario per contrastare l’opera di chi vorrebbe cancellarli con la mistificazione. 

(seguono oltre 50 firme) 

15 Febbraio 2017