Campo boe, Pais (Lega): “Aree ancora di fatto un cantiere, ennesimo weekend senza regole”
Intervento del consigliere comunale della Lega Michele Pais, da tempo impegnato contro l’installazione delle boe.

«Ennesimo weekend di massima affluenza in mare senza regole. Siamo davanti a un pasticcio istituzionale che può avere conseguenze gravi per la sicurezza delle persone e che espone diportisti a responsabilità inconsapevoli e ingiuste» È quanto denuncia il consigliere comunale della Lega Michele Pais, da tempo impegnato contro l’installazione delle boe. «In base all’ordinanza n. 9/25 della Capitaneria di Porto di Alghero, che risulterebbe essere tutt’ora in vigore – spiega Pais – durante il periodo di svolgimento delle operazioni di installazione del campo boe, è vietato l’accesso all’area: niente attracchi, niente balneazione, niente attività nautiche. Ma ad oggi non è dato sapere se i lavori siano stati realmente completati o meno. A rigore, l’area può ancora considerarsi un cantiere, e pertanto, interdetta all’accesso».
Pais denuncia l’ambiguità normativa e la totale mancanza di trasparenza: «Al di là di generici comunicati stampa diffusi dal Parco, non esiste alcun atto ufficiale e formale che certifichi l’avvenuto collaudo e certificazione, la messa in esercizio e, soprattutto, le modalità di utilizzo delle boe. Nessuno sa come comportarsi. Mi chiedo se sia normale e responsabile installare boe in mare e abbandonarle senza che esista alcuna regolamentazione. Che violazioni si incorrono in caso di uso non conforme che nessuno conosce? Su chi cadrebbe la responsabilità in caso di inconvenienti?
Siamo davanti a un comportamento irresponsabile che lascia cittadini e operatori nella più totale incertezza e senza protezione» Il consigliere sottolinea i rischi a cui sono esposti i diportisti: «Siamo in presenza di regole inesistenti o mai comunicate, che espongono le persone a pericoli reali e alla possibilità di commettere violazioni inconsapevoli».
«In quelle acque si verifica un affollamento promiscuo di barche, anche a libero ancoraggio, non consentito in un campo boe, così come attracchi di barche di grosse dimensioni, anche quattro o cinque, in boe omologate per un solo natante di piccole dimensioni. Chi dovrebbe vigilare in un contesto senza regole? È inaccettabile che tutto venga scaricato sulla Capitaneria di Porto e sulle altre forze di polizia, deputata al controllo e alla sicurezza in mare. Una situazione ingiusta e insostenibile per le aurorita’ di vigilanza, causata da responsabilità altrui».
«La verità indicibile è che si non si ha il coraggio di ammettere l’assurdità di un progetto inutile e dannoso, nella consapevolezza che l’approvazione di un piano di gestione farebbe venire a galla tale evidenza, e che metterebbe in ginocchio l’intero comparto nautico, fatto di piccole imprese a conduzione familiare ma che producono tanta ricchezza e lavoro. Come movimento popolare non ci fermeremo – conclude Pais – finché non verrà fatta piena luce su tutte le criticità di questo progetto, inutile e dannoso e che si può cambiare con un po’ di umiltà e buona volontà. Difenderemo il lavoro, la libera fruizione del mare e la vera tutela dell’ambiente. Non possiamo accettare che, in nome della spesa di fondi pubblici, si generi una situazione dannosa dal punto di vista economico, pericolosa, opaca e piena di incognite per cittadini del tutto ignari».