Buoni mensa, Lubrano: “Nuove procedure dannose per famiglie”

L'ex sindaco Stefano Lubrano, presidente di Patto Civico, attacca l'amministrazione

La pubblicazione delle nuove modalità di pagamento dei buoni mensa scolastici sta facendo discutere non poco, non solo a livello politico ma anche all’interno dei nuclei familiari. Comprendiamo la necessità di “eliminare” le code a S. Anna per il ritiro dei buoni e bene affatto l’amministrazione comunale ad organizzarsi per evitare agli utenti una seconda fila per il ritiro dei buoni dopo averne fatta già una per pagare i bollettini.

Dobbiamo dire che già da quest’anno si sarebbe potuto evitare di far fare una seconda fila ai genitori per ritirare i buoni visto che questi non venivano consegnati alla ditta che eroga i pasti ma venivano tenuti in classe; ci chiediamo quindi se sia davvero questo il motivo che porta l’amministrazione comunale a chiedere soldi anticipati di almeno due mesi alle famiglie. Resta comunque la bontà dell’idea ma riteniamo che l’aspetto positivo si limiti a questo. A nostro avviso diverse sono le problematiche che derivano dalle assunzioni di queste nuove modalità che purtroppo aggiungono un peso ben più importante del fare una seconda fila: le anticipazioni economiche.

Come abbiamo già detto, se il problema fosse stata la fila per il ritiro dei buoni, già nel corso dell’anno scolastico appena concluso si poteva evitarla. Pensiamo che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto porsi il quesito di come mai vi sia una cosi alta concentrazione di mamme e papà che negli orari previsti fa file di 20 minuti o mezz’ora per ritirare i buoni; avrebbe dovuto comprendere che moltissime famiglie programmano la propria spesa mensilmente se non ogni quindici giorni a causa di ristrettezze economiche che hanno interessato tutto il tessuto socio-economico locale.

Sarebbe bastato questo per evitare di indicare con un obbligo di spesa bimensile o annuale un peso di anticipazioni che, in caso ad esempio di due figli possono arrivare fino a superare i 300 euro ogni due mesi.

Chiediamo pertanto che il nuovo metodo di pagamento preveda direttamente l’opportunità di pagare anche ogni 15 giorni o ogni 30 giorni senza costringere le famiglie a dover “concordare” motivazioni private e personali del perchè chiederebbero di pagare con una formula inferiore ai due mesi; ne và della dignità delle persone.

Un secondo aspetto è dettato dallo sconto praticato. L’ amministrazione comunale presume una assenza media di 14 giornate per alunno/a per le scuole primarie e di 28 per le scuole del’infanzia. Crediamo che “bloccare” con statistiche di questo genere i giorni di assenza o meno è davvero un esercizio che desta forti perplessità. Chiediamo che si consenta alle famiglie di pagare ciò che viene effettivamente consumato senza fare calcoli a forfait anche perchè questo “cosidetto sconto” non bilancia affatto il peso delle anticipazioni pesantissime a cui sono chiamate le famiglie per l’acquisto dei buoni. Per di più il rimborso è previsto solo in caso di 10 giorni di assenza consecutive nella scuola primaria e di 12 assenze consecutive in quella dell’infanzia; inutile dire che sono rarissimi i casi, per fortuna, di assenze continuative così prolungate

Il costo della mensa scolastica di per sé pesa tantissimo sul budget di spesa familiare e crediamo che questa condizione non debba essere aggravata da calcoli di probabilità che nulla hanno a che vedere con la azione sociale verso la propria comunità da parte di una amministrazione. Tali calcoli tra l’altro dovranno scontare anche i rientri settimanali previsti in alcuni circoli e francamente non è chiaro come questa evenienza verrebbe considerata alla luce di queste nuove modalità

Temiamo che invece una gran fila ci sarà per i tempi ristretti imposti quest’anno per l’iscrizione al servizio mensa scolastica: un solo mese dal 15 di giugno al 15 di luglio. Chiediamo vi sia una estensione di tale periodo per garantire a tutti l’opportunità di iscrivere al servizio mensa i propri figli senza dover fare lunghe ed estenuanti code.

Infine chiediamo vi sia chiarezza sulla durata del servizio mensa per la scuola dell’infanzia; il calcolo forfettario di funzionamento della mensa riportata nel nuovo regolamento parla di 146 giorni. Sul bando viene riportata l’indicazione che il mese di giugno verrebbe erogato con “spesa supplementare”. Ci chiediamo se il supplemento riguardi la mera aggiunta di ulteriori 20 giorni di servizio mensa ai costi come sostenuti per tutto l’anno o se il supplemento preveda un aggravio ulteriore sul costo del pasto.

Pensiamo sia opportuno intervenire già da subito senza attendere i risultati di un esperimento che vede le famiglie come “cavie” e che davvero siano sufficienti poche modifiche alle modalità di pagamento per rendere questo provvedimento non solo efficace, ma anche giusto e sostenibile per i cittadini, e questo ci sembra sia il minimo che una amministrazione comunale sia chiamata a fare.

Stefano Lubrano – Patto Civico Alghero

 

12 Giugno 2015