Bimba di 6 anni muore ustionata per salvare il fratellino dall’acqua bollente

Il piccolino aveva fatto rovesciare un bollitore elettrico, e Mascha si è subito gettata su di lui, facendo scudo col suo corpo. I genitori hanno provato a chiamare un'ambulanza, ma nessuno gli ha risposto. E' successo in Russia.

Una bimba di 6 anni è morta per salvare il suo fratellino dall’acqua bollente. La piccola Masha Yantuganova era con il fratello Dima, 18 mesi, nella casa del loro villaggio, a Suuk-Chishma nella Repubblica russa di Bashkortostan. I loro genitori erano in giardino, quando il piccolino è inciampato nel cavo collegato ad un bollitore elettrico, facendolo cascare. Nello stesso istante, Masha si è lanciata sopra Dima per fargli scudo con il suo corpo ed evitare che il liquido bollente gli finisse sul corpo. Purtroppo, l’acqua caldissima le ha causato ustioni di terzo grado sul 60 per cento del corpo. E’ stata la mamma a raccontare quanto accaduto: “L’ho vista correre verso di me, soffriva in maniera terribile – ha ricordato la signora Tatyana –. Mentre mi prendevo cura di lei continuava a ripetermi di andare a vedere come stava Dima”.

La donna ha subito immerso entrambi i figli nell’acqua ghiacciata, mentre un altro membro della famiglia ha chiamato il servizio di emergenza, senza però ricevere risposta. A quel punto i bimbi sono stati portati personalmente al pronto soccorso: i medici hanno spalmato un unguento sul corpo di Masha, ma “mi sono accorta che non sarebbe bastato” ha continuato la mamma. “Aveva dolori terribili, ma non piangeva per non farmi preoccupare. Continuava a dirmi che dovevo prendermi cura di Dima“ dice Tatyana. Quindi si sono recati verso un altro ospedale, ma la poverina ha iniziato a perdere conoscenza. “Masha è morta in ospedale – dice affranta la donna -. I medici hanno detto che aveva ustioni sul 60 per cento del suo corpo. È morta a causa della mancanza di un primo soccorso. Mio figlio Dima aveva bruciature sul 40 per cento del corpo, ma lui è vivo, perché nel primo ospedale si sono presi cura di lui“.

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B.C., 8 Giugno 2015