Anche il PDL algherese alla manifestazione di piazza del popolo a Roma

Ho partecipato insieme ad altri amici di Alghero e della Sardegna alla grande manifestazione del Popolo della Libertà organizzata a Roma. In una Piazza del Popolo stracolma di persone, troppo piccola per contenere tutti quei giovani, quegli anziani, quelle famiglie, nella quale si sono ritrovati insieme cittadini comuni venuti da tutta Italia, è emersa la volontà di volgere uno sguardo positivo verso il futuro. Tutta quella gente ha espresso la voglia di credere nel proprio paese e di volersi impegnare per farlo ripartire. Questa volontà ha preso le mosse dalla consapevolezza che la crisi che stiamo attraversando è talmente straordinaria che solo se affrontata in modo positivo, con idee chiare e provvedimenti efficaci può essere superata. I cittadini che hanno riempito sino all’inverosimile Piazza Del Popolo erano sostenitori del Popolo della Libertà, ma soprattutto erano cittadini italiani, del nord e del sud insieme, che come tutti gli altri stanno affrontando e subendo le difficoltà di una crisi di proporzioni enormi che sta colpendo l’Italia e l’Europa e che chiedono alla politica, a tutta la politica, di tracciare una strada, di dare una prospettiva e una speranza. Tutti hanno dimostrato di credere nella possibilità di farcela, di credere nel proprio paese ed in se stessi.

Una “piazza” in politica è sempre di parte, fa il tifo, si appassiona, si esprime in modo colorito e per slogan, ma da tutto questo è emersa la richiesta di dare all’Italia un governo stabile e coeso nel quale credere, lasciando da parte le divisioni e le contrapposizioni ideologiche. Sarebbe stato semplice e comodo per il presidente Berlusconi spingere sull’acceleratore delle elezioni subito. Le difficoltà nelle quali si trova oggi chi è arrivato primo alle elezioni senza vincerle, la scelta di escludere di fatto un terzo degli italiani da ogni partecipazione a questa difficile fase delle nostre istituzioni, il tentativo di voler inseguire a tutti i costi chi invece rifiuta con disprezzo ogni possibilità di accordo, avrebbero potuto suggerire di cavalcare il grido “elezioni subito”. Invece, guidando la piazza e non facendosi guidare da essa, il presidente Berlusconi e con lui il PdL, andando anche contro il proprio interesse immediato di partito, ha ancora una volta rivolto la disponibilità di mettere a disposizione la credibilità ed il consenso di un terzo degli italiani per far nascere un governo che si occupi dei problemi veri della nostra economia, delle nostre imprese, delle nostre famiglie.

La piazza non è stata usata strumentalmente per scagliarsi contro un avversario in difficoltà ma, al contrario, per dimostrare che c’è una grande parte di Italia che ha voglia di rimboccarsi le maniche, che ha voglia di combattere contro la crisi economica e sociale, che vuole farlo senza invidia e senza rabbia, con intelligenza, con la volontà dell’ottimismo e della speranza. Questa parte di Italia chiede solo che le nostre istituzioni si occupino dei problemi reali. Per farlo bisogna avere consapevolezza e porre al primo posto i problemi che abbiamo di fronte rispetto alle alchimie politiche, agli interessi di partito, agli odi e alle invidie personali, bisogna smetterla di vedere l’avversario politico come il nemico da abbattere o, come si vuol fare adesso, da eliminare per via giudiziaria. Il presidente Berlusconi ha parlato, in campagna elettorale come durante la manifestazione, dei problemi reali e delle soluzioni ed ancora una volta, nonostante le difficoltà di partenza, ha dimostrato di saper parlare il linguaggio della gente comune e di essere capito. Ha fatto proposte concrete, chiare, comprensibili, che vanno dritte a cuore dei problemi:  per la detassazione totale delle nuove assunzioni, a favore di giovani o di disoccupati;per il pagamento dei debiti dello Stato verso le imprese; per l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli, e per il rimborso dell’Imu pagata nel 2012; per una radicale revisione dei poteri del mostro chiamato Equitalia.

Oggi il Popolo della Libertà sta ponendo il proprio patrimonio politico, la propria straordinaria rappresentatività sociale, la concretezza delle proprie idee, a disposizione di chi, pur non avendo vinto le elezioni, ha il dovere di dare all’Italia una guida. Lo ha voluto fare con una straordinaria mobilitazione di cittadini comuni, lo ha voluto fare alla luce del sole con una disponibilità ed una proposta chiara, lo ha voluto fare dimostrando che gli italiani credono nel proprio paese ed in se stessi più di quanto faccia chi li governa. Il senso, la forza, l’entusiasmo di quella piazza, nella quale era rappresentata tutta l’Italia, costituisce, qualunque sarà la scelta di chi oggi ha la responsabilità di dare un governo al paese, un patrimonio di democrazia ed una forza di cambiamento sui quali fondare la rinascita del nostro paese.

27 Marzo 2013