Alghero invecchia, ma la città resta digitale: “Multare non basta, bisogna educare”
Il consigliere Colledanchise lancia l’allarme: “Serve una città inclusiva anche per chi ha difficoltà con le app. Le multe da 60 euro colpiscono gli anziani, non i furbetti”.

La popolazione di Alghero sta cambiando volto. Invecchia, si trasforma, e pone nuove sfide alle istituzioni. Secondo uno studio Nomisma del marzo 2025, la fascia over 75 è cresciuta del 14,6% in cinque anni, mentre l’età media ha toccato quota 49,3 anni. Una tendenza destinata a proseguire: nel 2043, il 40% dei residenti avrà più di 65 anni.
Un quadro che, secondo il consigliere comunale di maggioranza Marco Colledanchise, impone una svolta nell’approccio amministrativo.
“Non sono solo numeri da allegare a un piano urbanistico”, afferma. “Questa realtà deve orientare concretamente le scelte. Se la popolazione cambia, anche i servizi devono cambiare”.
Al centro della polemica, il sistema di pagamento della sosta tramite app, spesso percepito come un ostacolo insormontabile per gli anziani. “Molti cittadini ricevono multe non per malafede, ma perché non riescono a usare l’app. Temono di sbagliare, oppure pagano in anticipo pur di non rischiare. Ma un piccolo errore può costare 60 euro. È sproporzionato”, denuncia Colledanchise.
Il consigliere chiarisce che la Polizia Locale non è il bersaglio della critica: “Agisce con professionalità. Ma le regole, e il modo in cui vengono applicate, devono essere più umani e comprensibili”.
Da qui la proposta: una campagna di comunicazione istituzionale chiara e accessibile, che accompagni i cittadini passo dopo passo. “La tecnologia non basta offrirla, va spiegata. Spiegare bene è già una forma di tutela”.
Non manca un ringraziamento al collega Antonio Cardin, che ha sollevato il problema pubblicamente: “L’ha fatto con ironia ma grande lucidità. Ha dato voce a un disagio reale”.
In conclusione, Colledanchise lancia un messaggio forte all’amministrazione: “Non possiamo limitarci a dire ‘è una norma nazionale’. Le istituzioni devono educare, semplificare, accompagnare. Una città giusta non umilia chi ha difficoltà, ma tende la mano. E se oggi una multa diventa il simbolo della distanza tra istituzioni e cittadini, è il momento di cambiare. Subito”.