Agriturismi, Porcu (M5S): “Baluardo sì ma politica non rovini tutto”

L'opinione del consigliere comunale Graziano Porcu dopo il convegno organizzato dal Consorzio degli Agriturismi di Alghero e Territorio

Sono assolutamente d’accordo con l’opinione di qualche esponente politico che sottolinea quanto “realtà come quella degli agriturismo della Nurra e Sardi, fatta da circa 900 aziende, 50 milioni di fatturato e 1.500 addetti (il doppio di quelli che dovrebbero essere occupati da Matrìca nella “Chimica verde”), devono ricevere grande attenzione da parte della politica”.

Non posso che constatare pero’ che tutta questa attenzione, durante il convegno organizzato dal “Consorzio degli Agriturismi di Alghero e Territorio lo scorso Lunedì non ci sia stata. Puo’ essere infatti accettabile l’assistere ad un incontro dove operatori del settore che provengono dall’agricoltura abbiano cercato di estrapolare dati che purtroppo mancavano sia di una fonte e sia i numeri su cui questi sono stati elaborati, è meno accettabile rendersi conto che la Politica non abbia verificato tali dati ma li abbia usati per proporre variazioni ad un legge regionale gia’ presente.

Il consigliere Lotto (Area PD), per esempio, partendo da uesti dati ha asserito di aver presentato una modifica del regolamento chiedendo l’eliminazione di un Albo che certificasse gli agricoltori dai quali i gestori di agriturismi si sarebbero potuti fornire e, addirittura, ha sostenuto di aver chiesto la riduzione della percentuale di prodotti che gli stessi Agriturismi avrebbero dovuto produrre al proprio interno. Questa variazione, ed inevitabilmente, andrà a danneggiare quegli Agriturismi che realmente producono la loro materia prima o la acquisiscono da un produttore certificato (vedi Albo) a discapito di chi invece, mirando piu’ al prezzo che alla qualita’, acquisirà un prodotto certificato in quei supermercati legati alla grande distribuzione che oggi acquisiscono i prodotti a prezzi simili all’usura: insomma, la sopravvivenza di alcuni agriturismi metterà ancora di piu’ a repentaglio la sopravvivenza dei piccoli produttori agricoli.

Il Consigliere Marco Tedde invece (Area Centro Destra), non ha perso occasione di sottolineare che anche in Regione, come ad Alghero ha fatto per anni, ha proposto la possibilità che in campagna si aumentassero le cubature… magari per creare un “ricovero per biciclette!!!!”.

Penso invece che se i Consiglieri Regionali presenti avessero letto gli ultimi dati pubblicati dall’Istat avrebbero scoperto che è si vero che la Sardegna occupa la nona posizione (3,92%) dietro regioni che, come la Toscana (4.108 Agriturismi pari al 19,66%) ed il Trentino (3,506 Agriturismi pari al 16,78%) che dominano panorama Nazionale, ma è anche vero che questa analisi è basata sul numero Totale degli agriturismi in Italia e non sui servizi che questi offrono. Un altissima percentuale degli Agriturismi presenti in queste regioni infatti offrono solo ed esclusivamente alloggio e tale predisposizione non è dovuta a leggi regionali che hanno permesso nuova cubatura o l’abbattimento nel conteggio delle persone alloggiate se sotto i 12 anni come proposto dai nostri consiglieri, ma alla tipicita’ del luogo. In passato infatti in Sardegna si praticava la pastorizia attraverso l’uso comunitario della terra, dei pascoli e dei boschi mentre l’economia dell’Italia continentale si basava su grandi latifondi con il padrone che sulla terra ci viveva a contatto coi contadini. Tutto ciò ha permesso, oggi, di riconvertire questi enormi casali locati all’interno delle tenute a volte in Agriturismi, altre addirittura in Hotel a 5 Stelle.

Sottolineate le motivazioni per cui le nostre strutture non hanno la predisposizione per alloggiare innumerevoli ospiti, penso sia importante a questo punto sottolineare come in termini di ristorazione le percentuali sopra citate si affievoliscono enormemente se non addirittura scomparire del tutto: Con 669, e cioè il 3,20%, infatti la nostra Regione passa al quinto posto e a soli due punti percentuali dalla Toscana (5,90%) e addirittura superando il Trentino Alto Adige che offre la ristorazione in soli 625 Agriturismi (2,99%).

Questo dimostra dunque che la problematica degli Agriturismi Sardi non è affatto collegata ai prodotti offerti o al procacciarli ma è solo dovuta alla fisionomia dei nostri Agriturismi. Detto questo, è visto l’impegno preso da parte della politica che sostiene di avere il dovere di dare grande attenzione agli Agriturismi, non posso che suggerire ai nostri Consiglieri Regionali di focalizzare la propria attenzione sulla statistica inerente agli “altri servizi offerti”: La Sardegna infatti, è solo penultima tra le regioni Italiane con un misero 0,46%.

E allora, se veramente si vuole dare una mano agli operatori di questo settore, che si lasci intatta la legge ma li si aiuti, dopo una adeguata ricerca di mercato, ad investire sui servizi piu’ richiesti per poi aiutarli a pubblicizzarli internazionalmente creando guide multilingue che sottolineino la caratteristiche del nostro territorio, le sue ricchezze e come questo possa essere visitato attraverso percorsi di Trekking, in Bicicletta, o dove si possono praticare i vari sport come le scalate e tanto altro ancora: chi sceglie gli Agriturismi per la propria vacanza infatti cerca il piu’ possibile di stare a contatto con la natura. Per il resto sono assolutamente convinto che la politica non si debba preoccupare: la nostra terra è unica nei suoi colori, nei suoi odori, nei suoi segreti e nessuno, più di chi questa terra l’ha lavorata per anni, puo’ essere in grado di farla apprezzare.

Graziano Porcu – Consigliere Comunale Movimento 5 Stelle

28 Maggio 2015