Afghanistan: porta in piazza sua figlia e la uccide davanti a 300 persone

Uccisa a soli 20 anni da suo padre dinanzi a tutti gli abitanti del loro villaggio. È quanto accaduto nei giorni scorsi in Afghanistan a una ragazza accusata di aver disonorato la sua famiglia. Il padre l’ha portata nella piazza del paese, dove c’erano circa 300 persone, e le ha sparato da dietro, a distanza ravvicinata, tre colpi di kalashnikov lasciandola in un lago di sangue. La vittima, conosciuta come Halima, era sposata e aveva due figli, secondo quanto ha denunciato Amnesty International che ha parlato di questa esecuzione. La “colpa” della donna sarebbe stata quella di scappare con suo cugino (per poi ritornare) mentre suo marito era assente. Per questo meritava di essere uccisa in pubblico, il suo destino è stato deciso da un consiglio di tre anziani.

Irreperibili il padre e chi ha firmato la condanna a morte della donna – Dopo l’esecuzione il padre di Halima e i tre membri del consiglio religioso che hanno firmato la condanna a morte si sono resi irreperibili. E non si sa nemmeno cosa sia capitato al cugino della vittima, anch’egli scomparso. Commentando il terribile episodio Horia Mosadiq, ricercatrice sull’Afghanistan presso Amnesty International, ha sottolineato che la violenza contro le donne nel Paese continua ad essere un male endemico e assai di rado i responsabili di essa vengono puniti. In Afghanistan le donne non solo devono far fronte alla violenza che proviene da parenti “ma spesso vedono i loro diritti calpestati da verdetti emessi da sistemi di giustizia tradizionale e informale”.

Tratto da www.fanpage.it ©

3 Maggio 2013