Ad Antonello Colledanchise il premio “Tacita Muta” per le minoranze linguistiche
Martedì 21 febbraio il Professore algherese riceverà la quinta edizione del premio per la sua opera di scrittore e poeta/cantautore in algherese-catalano
La Giuria del “Premio Internazionale Tacita Muta per le minoranze linguistiche” ha attribuito la quinta edizione del Premio all’algherese Prof. Antonello Colledanchise alla sua opera di scrittore e poeta/cantautore in algherese-catalano. Il Premio, che consiste in una Targa istituzionale, verrà consegnato il 21 febbraio, data che nell’antica Roma era la giornata per la Ninfa Tacita Muta e che l’UNESCO ha dedicato alla Lingua madre. Il “Premio Internazionale Tacita Muta” è stato ideato da Neria De Giovanni, Presidente dell’AICL (Associazione Internazionale dei Critici Letterari) in collaborazione con Valentina Piredda (Associazione Fondo VP Sardinia) e con Antonio Maria Masia, Presidente dell’Associazione del Gremio dei sardi di Roma. La Giuria è composta da Neria De Giovanni (Presidente), Pierfranco Bruni, (Vicepresidente Sindacato Libero Scrittori Italiani), Eva Eckkrammer (Prof. Università di Mannheim), Antonio Maria Masia (Presidente Associazione Il Gremio dei sardi di Roma), Valentina Piredda (Associazione Fondo V.P. Sardinia). Le prime tre edizioni del Premio sono state ospitate presso la Sala Italia nel palazzo dell’UnAR, Unione delle Associazioni regionali di Roma e del Lazio. La Prima Edizione ha attribuito il Premio alla Professoressa Eva Eckkrammer per le Minoranze Linguistiche Caraibiche. La Seconda Edizione ha premiato il cantautore Piero Marras per la Lingua Sarda. La terza Edizione ha attribuito il Premio a Silvia Piacentini e Caterina Fiorentini per la Lingua Friulana. La quarta edizione del 2022 è stata assegnata (ma per impossibilità causa Covid verrà consegnata quest’anno), alla Prof.ssa e Poetessa Ruth Bernardi per la Lingua di Minoranza Ladina.
Antonello Colledanchise scrive canzoni sin da giovanissima età. Dapprima compone in Italiano, rifacendosi ai primi cantautori italiani degli anni ’60 (da Endrigo a De Andrè, da Tenco a Dalla), poi ai cantautori stranieri (Bob Dylan, Leonard Cohen e agli chansonnier francesi). Poi, dal 1972, inizia a scrivere in algherese, mantenendo un suo stile, di sapore più internazionale, ancora estraneo per una Alghero che aveva come tradizione il canto popolare scanzonato del Novecento e la canzone simil napoletana. La città riecheggiava dei canti di autori già famosi come Antonino Dalerci, Pasquale Gallo e Pasqualino e Maria Teresa Pirisi. Antonello Colledanchise partecipa al 1° Festival della Canzone Algherese, che rappresenta il suo primo palcoscenico. La sua prima canzone algherese è Alabama (1972), un canto per la Pace nel mondo e contro tutte le guerre. In quegli anni arrivavano i primi echi del Movimento Hippy e delle rivoluzioni studentesche del 1968, ai quali non si poteva restare indifferenti. Antonello Colledanchise, sensibile ai cambiamenti epocali non solo italiani, continuerà a scrivere canzoni con contenuti sociali profondi e con riferimenti anche alla Poesia internazionale italiana ed estera. Una piccola rivoluzione non solo musicale, ma anche linguistica. Antonello è il primo a cantare le ingiustizie sociali, sempre a fianco dei diseredati e della parte più emarginata della società.
“Ho preso molto dai cantautori internazionali” – dice prof. Colledanchise – “Quando ero più giovane i punti di riferimento andavano da Bob Dylan a Leonard Cohen, dai cantautori italiani a quelli francesi. Inoltre, prestavo un occhio di riguardo alla Poesia Contemporanea, soprattutto Poeti italiani come Ungaretti e Montale. Iniziai una piccola rivoluzione nella canzone algherese”. Quali erano i punti di riferimento nella canzone algherese? “Davanti a me c’era una tradizione algherese -continua Antonello Colledanchise- fatta soprattutto di allegre stornellate, ma anche una tradizione importante ormai dimenticata. Il cantautore algherese famoso era Pasqual Gallo, mentre non era ancora famoso Pino Piras, che avrei poi frequentato come amico e come artista. Altri poeti e cantautori algheresi lavoravano timidamente dietro le quinte. Fin dalla mia nascita componevo in italiano. Ho cominciato a scrivere canzoni in algherese nel 1972”. Da allora, nonostante i suoi impegni professionali, prima come Preside e ora come Psicologo Psicoterapeuta, è un susseguirsi di Poesie e Canzoni che per 50 anni hanno girato il mondo. Antonello Colledanchise ha infatti cantato le sue canzoni in diversi paesi, come la Catalogna, la Francia, il Brasile, la Grecia, il Portogallo. Avrebbe potuto fare molto di più, ma preferiva dare sempre priorità al suo lavoro, a cui dedicava tutte le sue risorse. Invece in Catalunya tante volte è stato chiamato a cantare i suoi brani: l’ultima nel Febbraio 2020, con una tournée di 4 tappe.