Acquisizioni ambientali ad Alghero: la svolta per un’economia del territorio più diversificata e sostenibile
Il Prof. Emmanuele Farris, docente di Botanica presso l'Università di Sassari, invita a trasformare l'acquisto dei 200 ettari a Capo Caccia e Punta Giglio in un modello gestionale: tutelare il "mosaico di habitat" come strategia contro gli incendi e per lo sviluppo del Nord Ovest sardo.
L’acquisizione al patrimonio pubblico di circa 200 ettari a Capo Caccia e Punta Giglio, recentemente finalizzata dall’amministrazione comunale di Alghero di concerto con il Parco Regionale di Porto Conte, “rappresenta un segnale importante nel panorama regionale e nazionale sul valore, non solo economico, che questi beni ambientali rappresentano per le comunità”. Così esordisce il Prof. Emanuele Farris, Docente di Botanica dell’ Università degli Studi di Sassari, Coordinatore WP5 Spoke09 progetto PNRR e.INS e Presidente sezione sarda della Società Botanica Italiana.
“La positività di questa operazione – prosegue il Prof. Farris – non risiede infatti solo nell’acquisto in sé, ma nell’essere riusciti a dare valore immediato e concreto ai terreni acquisiti con una dotazione finanziaria di ben 4,2 milioni di euro a valere sui fondi di sviluppo e coesione (FSC 2021-27) per interventi di conservazione e ripristino di habitat e specie”. Secondo il botanico, “tutto ciò è in piena coerenza con il TUFF” (Testo Unico in materia di foreste e filiere Forestali), che mira a promuovere la gestione attiva e razionale del patrimonio forestale.
“La grande opportunità da cogliere è fare in modo che questo modello gestionale possa diventare la norma per tutto il territorio comunale e quindi regionale”, afferma Farris. Egli sottolinea che Alghero, “non solo è la quinta città per abitanti della Sardegna, ma è anche la nona per estensione del territorio comunale, con circa $225 \text{ km}^2$”. Per un territorio così vasto, “crediamo che anche il settore forestale, soprattutto se inteso anche come conservazione della biodiversità e manutenzione del territorio, possa avere un ruolo importante, con ricadute socio economiche notevoli”.
“La gestione e manutenzione del patrimonio forestale pubblico algherese inizia a Maria Pia”, spiega il Professore. “Nei quasi 25 anni da [quelli del 2001] trascorsi, quello che si rileva è la disordinata e incontrollata espansione delle specie esotiche invasive (prime fra tutte il pino d’Aleppo e l’acacia saligna) e la fortissima riduzione degli habitat caratterizzati da vegetazione bassa, come garighe e praterie”. Si tratta, continua Farris, di un patrimonio che include migliaia di ettari di arbusteti a prevalenza di lentisco e palma nana, che localmente sono in evoluzione verso formazioni forestali più dense.
“Chi scrive in questi ultimi 3 anni ha coordinato il gruppo di lavoro sulle infrastrutture verdi (WP5) nell’ambito dello Spoke 9 del PNRR e.INS e il quadro emerso nel nostro territorio è appunto quello di una forte espansione della vegetazione arbustiva e forestale e una fortissima diminuzione di garighe e praterie”, spiega il Prof. Farris.
“Gestire il patrimonio forestale oggi – ribadisce Prof Farris – significa soprattutto attuare strategie lungimiranti che prevedano al contempo la rinaturalizzazione di rimboschimenti ad elevata artificialità e il mantenimento o il restauro di aree a vegetazione bassa e aperta”. In sintesi, “oggi non abbiamo bisogno di aumentare la superficie forestale ma di migliorare la qualità”, mantenendo il “mosaico ambientale” in coerenza con la Direttiva Habitat e la recente Nature Restoration Law.
“Il contesto ideale per sviluppare un insieme di infrastrutture verdi complesse ed efficienti… non può che essere la città metropolitana”, sostiene il botanico. In questo scenario, “Alghero può ritagliarsi certamente un ruolo trainante”, coordinandosi con Sassari e i comuni dell’entroterra (Putifigari e Villanova Monteleone), per costituire una “preziosa e robusta infrastruttura verde pubblica del nord ovest”. Il Professor Farris conclude che “ci vuole però coraggio, credere che la cura del patrimonio boschivo sia un asset strategico del territorio”.
“La comunità scientifica sarà certamente a disposizione delle amministrazioni che vorranno intraprendere un percorso così ambizioso e lungimirante”, afferma il Prof. Farris, invitando tutti gli stakeholder a partecipare all’evento tematico: “Mosaico di habitat o foresta continua? Scelte e prospettive per le infrastrutture verdi nelle Aree Protette”. L’incontro, organizzato dal gruppo di lavoro sulle infrastrutture verdi del PNRR e.INS, si terrà a Casa Gioiosa (Tramariglio, Alghero), sede del Parco Regionale di Porto Conte, mercoledì 5 novembre 2025 a partire dalle ore 15. La partecipazione è gratuita ma è necessario iscriversi accedendo al seguente link QUI.

















