“Acque torbide, serve cambio di rotta al Parco”
Il presidente della Commissione Ambiente Christian Mulas commenta il monitoraggio Arpas che ha bocciato le acque della costa nel tratto Porto Conte- Sant'Imbenia e portato all'ordinanza sindacale che ha vietato la balneazione nell'area.
“Confermando le perplessità espresse sulla gestione del sistema costiero e marino della Baia di Porto Conte, cuore e polmone importante dell’omonimo Parco Naturale Regionale e dell’Area Marina Protetta, già nelle scorse settimane ho ricevuto diverse segnalazioni dai cittadini sulle acque torbide e vistose feci galleggianti, come ad esempio nella mattina di sabato 7 settembre 2024, fatte all’altezza della Stalla. Oggi arrivano a conferma i dati dell’ARPAS e la conseguente inevitabile ordinanza sindacale di non idoneità alla balneazione di un tratto di costa all’interno della Baia di Porto Conte”. Lo dichiara il presidente della Commissione Ambiente Christian Mulas commentando il recente monitoraggio Arpas che ha bocciato le acque della costa nel tratto Porto Conte- Sant’Imbenia che ha portato all’ordinanza sindacale che ha vietato la balneazione nell’area.
“Non per fare continuamente polemica, – prosegue Mulas – ma che sia stata una nave che ha svuotato i WC, che sia un hotel che ha avuto problemi agli impianti di depurazione, che sia dovuto alla realizzazione di grandi eventi non sostenibili da un ecosistema marino delicato e semi chiuso come la nostra splendida Baia delle Ninfe, certo è che c’è qualcosa che non va nella gestione di questa baia unica nel Mediterraneo e teoricamente protetta da norme di tutela, dove invece pare che tutto, o molto, sia consentito. Chi scrive, anche per il ruolo istituzionale di Presidenza della Commissione Comunale per l’ambiente, ha il dovere di rilevare quanto segnalato dai cittadini, a tutela del patrimonio pubblico e della pubblica incolumità. È necessario che tutti gli attori interessati (istituzioni, imprese, liberi cittadini), si rendano conto che in questa baia la pressione antropica è eccessiva, e non è certamente facendo grandi eventi, campi boe e disgaggi nelle falesie che l’ente Parco migliora la situazione”.
“E’ necessario dare priorità alla stesura e rapida approvazione del Piano del Parco e nel frattempo urge una moratoria dei grandi eventi e dei grandi interventi all’interno dell’area protetta, finché questa non si sia dotata dello strumento di pianificazione. Ma per far questo è necessaria una chiara e decisa volontà politica che deve tradursi in tempi rapidi nella nomina del nuovo CdA, che dovrà dare l’indirizzo politico alla Direzione dell’ Azienda Speciale. Auspico che questo mio nuovo intervento venga interpretato in termini costruttivi e che il Sig. Sindaco e tutta la maggioranza unita condividano l’urgenza di una decisa inversione di rotta nella gestione del nostro Parco Naturale e Area Marina Protetta” – conclude il presidente della Commissione Ambiente.