Stabilimenti a Porto Ferro, scoppia la protesta
Interviene anche l'associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato, nei giorni scorsi, uno specifico atto di intervento con “osservazioni” nella procedura di approvazione del piano di utilizzo dei litorali (P.U.L.) di Sassari con la finalità di “evitare l’assurda previsione di realizzazione di ben tre stabilimenti balneari e relativi servizi sul litorale di Porto Ferro”. Lo fanno sapere dalla stessa associazione.
Interessati il Comune di Sassari, la Direzione generale della pianificazione urbanistico territoriale e della vigilanza edilizia della Regione autonoma della Sardegna, il Servizio valutazioni ambientali (S.V.A.) della Regione autonoma della Sardegna. “Il litorale e la spiaggia di Porto Ferro, con le sue tre Torri costiere del XVII secolo (Bantine Sale, Torre Negra, Torre Bianca), costituiscono un sistema costiero di rilevante importanza naturalistica ambientale e paesaggistica, con ambienti dunali e di macchia mediterranea di rara suggestione e bellezza. L’area è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e con vincolo di conservazione integrale (della legge regionale n. 23/1993) – sottolineano in una nota gli ambientalisti – Nel piano paesaggistico regionale – P.P.R. l’area rientra nella fascia costiera (artt. 15, 19, 20 delle norme tecniche di attuazione), ambito paesaggistico n. 14 “Golfo dell’Asinara”, non trasformabile e destinata a conservazione integrale (campi dunali e sistemi di spiaggia). Inoltre, rientra nel sito di importanza comunitaria – S.I.C. “Lago di Baratz – Porto Ferro” (codice ITB011155), ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora. Il P.U.L. di Sassari è stato adottato con la con deliberazione Consiglio comunale n. 3 del 24 gennaio 2017, ma, pur interessando aree rientranti nella Rete Natura 2000 (S.I.C., Z.P.S.) con specifico piano di gestione, non risulta sottoposto preventivamente alla necessaria procedura di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.)”.