Lutto nel mondo della cultura: morto lo scrittore Domenico Marras
Una vita dedicata ai versi, dai "Chicchi di grano" all'ultimo "Racconti in versi" del 2025. Il legame con l'AeroGolf e il ricordo dei colleghi.
Con Gesù aveva un rapporto particolare, quasi confidenziale: lo citava spesso nei suoi versi, sempre con profonda vicinanza. Domenico Marras ci aveva abituati a una poesia ironica e intrisa di verità, anche quando si rivolgeva a Dio per interrogarsi sul dolore del mondo o, più semplicemente, per raccomandargli un amico o un parente già scomparso.
Oggi, Domenico può finalmente riabbracciare i suoi cari nella dimensione della vita eterna. Per noi della Nemapress Edizioni era un punto di riferimento, un vero “highlander” — come amavano definirlo i miei figli — che insieme ad Antonio Canu rappresentava il cuore pulsante dei nostri autori.
Il suo legame con i lettori resta vivo attraverso le sue opere, ancora presenti nel nostro catalogo. Una produzione prolifica che arriva fino ai giorni nostri: dal recente “Racconti in versi” (2025), passando per “Chicchi di grano” (2023), “Frutti di bosco” (2021) e “La rosa spine e petali” (2020), fino a “Poesie di paesi e di pastori” (2018).
Proprio la raccolta “Frutti di bosco” era stata protagonista nell’estate del 2025 a Roma, durante la gara nazionale dell’AeroGolf (Associazione Italiana Golf Piloti e Gente dell’Aria). In quell’occasione, l’organizzazione aveva scelto i versi di Domenico per omaggiare i vincitori, a testimonianza di quanto la sua parola sapesse arrivare ovunque, dai circoli sportivi ai cuori della gente.
Tra i tanti titoli che hanno onorato la sua vita professionale e familiare, scelgo di ricordarlo così: come un poeta. O, come ha scritto Antonello Collendanchise, come uno dei poeti del nostro “10 Agosto” a Villa Edera.
















