Frenato il fotovoltaico a Putifigari. Di Nolfo: “Vittoria contro la speculazione”
Il Ministero dell’Ambiente avvia l’annullamento della Valutazione di Impatto Ambientale, confermando l'incompatibilità del progetto con il sito UNESCO. Il Consigliere regionale: "Stop ai progetti calati dall'alto".
«La decisione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di avviare l’annullamento della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per l’impianto fotovoltaico di Putifigari conferma ciò che da mesi sosteniamo con forza: quel progetto era incompatibile con il sito Unesco, con il paesaggio e con la storia di un territorio che merita rispetto. Lo abbiamo detto chiaramente: la tutela del nostro patrimonio non è negoziabile» Lo dichiara l’onorevole Valdo Di Nolfo, consigliere regionale del territorio che da tempo segue la vicenda insieme all’amministrazione comunale e alla comunità locale.
«In questi mesi – dichiara Di Nolfo – Putifigari non è rimasta a guardare. Voglio fare un grande plauso alla sindaca Antonella Contini e alla sua amministrazione che hanno condotto un lavoro serio, determinato, coinvolgendo i cittadini e dando voce a un territorio che non accetta decisioni imposte dall’alto. L’assemblea cittadina aperta, molto partecipata, è stata il simbolo di questo fermento: un’intera comunità che si è alzata in piedi per difendere la propria storia, il proprio paesaggio, la propria identità».
Il consigliere ricorda anche il ruolo della Regione Sardegna, presente e compatta al fianco di Putifigari. «Insieme a Francesco Spanedda, Assessore enti locali, finanza e urbanistica, e Ilaria Portas, Assessora cultura e pubblica istruzione, la Regione ha immediatamente raccolto le preoccupazioni del territorio, portando il peso istituzionale dentro un confronto che non poteva essere ignorato. È stato un lavoro corale, responsabile, che ha rafforzato la nostra posizione politica contro un progetto sbagliato».
Ora, con l’avvio della procedura di annullamento del Decreto VIA n. 585 del 3 ottobre 2025, il quadro cambia in modo radicale: «Lo stesso Ministero ammette che il procedimento era fondato su criteri errati e su una rappresentazione delle tutele del tutto inadeguata -spiega l’onorevole-. È un fatto gravissimo che avrebbe potuto compromettere un bene archeologico riconosciuto dall’Unesco».
Per Di Nolfo, lo stop non è il punto d’arrivo, ma un nuovo inizio: «La Sardegna vuole una transizione energetica giusta, fatta bene, non una stagione di colonizzazione del territorio. Basta impianti calati dall’alto, basta trattare la nostra terra come uno spazio vuoto da riempire con progetti scritti a Roma. La Sardegna non è una colonia energetica e non accetterà mai piani che mettono a rischio ambiente, cultura e identità. Putifigari ha dimostrato che i sardi sanno difendere la loro terra».
«Continuerò a seguire passo passo la vicenda – conclude – perché difendere un sito Unesco non è un capriccio, è un dovere morale verso le comunità che vivono quei luoghi e verso le generazioni future. Questa non è solo una vittoria tecnica: è la prova che partecipazione, istituzioni e territorio, quando lavorano insieme, possono fermare la speculazione energetica».


















