Il Cap d’Any evolve: “Meno nome ad effetto, più cultura e sistema territoriale integrato”

La maggioranza M5S, per voce di Roberto Ferrara, respinge le accuse di FdI sul ridimensionamento del 'Cap d'Any': "Non è cancellazione, ma un cambio di prospettiva che punta su cultura e integrazione territoriale. Smentite le frasi attribuite al Presidente Porcu".

La polemica sul futuro del “Cap d’Any de l’Alguer” si infiamma. Dopo le accuse di “cancellazione” o “ridimensionamento” mosse da Fratelli d’Italia, il Movimento 5 Stelle, tramite il rappresentante del Gruppo Territoriale di Alghero, Roberto Ferrara, replica duramente, spostando il piano del dibattito dalla programmazione all’interpretazione del linguaggio.

“Leggendo gli interventi dei Fratelli d’Italia, viene da pensare che la vera emergenza non sia il Capodanno, ma la comprensione dell’italiano”, attacca Ferrara. Il cuore della contesa è la recente nota stampa della consigliera Piccone, che, secondo i pentastellati, non avrebbe mai paventato l’annullamento della festa.

“Nella nota stampa della consigliera Piccone da nessuna parte era scritto che il Capodanno non si sarebbe fatto. Né si è mai parlato di cancellazioni o di ridimensionamenti”, sottolinea Ferrara. La proposta, chiarisce, è quella di una “visione nuova” che miri a rendere Alghero e la Riviera del Corallo “protagoniste di un percorso culturale e turistico più ampio e maturo.”

L’idea, dunque, sarebbe quella di un “Cap d’Any che possa diventare parte di un sistema territoriale integrato”, capace di coinvolgere i comuni dell’area metropolitana e attrarre pubblici diversi, promuovendo l’intero nord-ovest della Sardegna. “Si parla chiaramente di evoluzione del format, non di rinuncia”, ribadisce il M5S, criticando la ricerca di un “nome ad effetto” effimero in favore di un modello basato su cultura, identità linguistica, tradizioni ed enogastronomia.

Il Movimento 5 Stelle smentisce categoricamente anche le frasi attribuite al presidente della Fondazione, Graziano Porcu: “Va detto chiaramente: non le ha mai pronunciate.” Ferrara bolla come “una forzatura che appartiene più alla propaganda che al dibattito politico” la confusione tra la riflessione sulla necessità di cambiare prospettiva e un presunto “testacoda ideologico”.

“Stiamo costruendo un modello di programmazione che guarda all’intero anno, non solo alle due serate di Capodanno. Non è ideologia, è programmazione culturale”, afferma il M5S, citando i successi della festa di San Michele e la crescita delle collaborazioni locali come prova della validità del nuovo approccio.

In conclusione, la maggioranza invita l’opposizione a concentrarsi sulla “visione” per il futuro di Alghero: “una città viva, creativa, consapevole del proprio ruolo dentro la Sardegna e nel Mediterraneo,” anziché limitarsi alla logica del “concerto”. “Nessuna contraddizione, nessuna rinuncia, solo una direzione chiara. E se qualcuno ha difficoltà a comprenderlo, forse non è un problema politico: è un problema di comprensione del testo”, conclude duramente Roberto Ferrara.

6 Novembre 2025