SOS alberi: “Le potature drastiche li hanno resi scheletri vegetali”

Dopo l'ennesimo crollo, il Presidente della Commissione Ambiente Mulas lancia l'allarme: "Il verde non è arredo, ma una vitale infrastruttura ecologica da salvare con tecnici specializzati e VTA".

L’episodio del recente crollo di un albero sulla passeggiata ha riacceso i riflettori sulla gestione del patrimonio arboreo cittadino, spingendo il Presidente della Commissione Consiliare Ambiente, Christian Mulas, a lanciare un accorato appello per un’inversione di rotta. La sua nota non è una critica, ma un allarme costruttivo: “Serve un nuovo approccio al verde urbano: non solo arredo ma infrastruttura ecologica viva”.

Mulas esprime “profonda preoccupazione” per lo stato di salute delle piante in città, puntando il dito contro le pratiche di manutenzione adottate in passato. “Negli ultimi anni abbiamo assistito a potature spesso drastiche che, secondo diversi esperti, possono aver indebolito molte piante,” dichiara Mulas. Il Presidente cita l’esempio delle capitozzature ripetute e radicali a cui sono state sottoposte piante come le phytolacche, sottolineando che tali interventi, facilmente contestabili da un agronomo, “compromettono la salute e la stabilità degli alberi, riducendoli a veri e propri scheletri vegetali”.

Per garantire sicurezza ai cittadini e tutela al patrimonio naturale, la Commissione Ambiente chiede un’azione immediata e basata su criteri scientifici. Mulas sollecita che il verde urbano venga monitorato e gestito da una squadra di tecnici specializzati e che venga effettuato un Visual Tree Assessment (VTA) per valutare lo stato di salute di tutti gli alberi in città. Solo su basi scientifiche sarà possibile garantire sicurezza ai cittadini e tutela agli alberi. Occorre inoltre aggiornare e rendere operativo un Piano del Verde capace di orientare in modo sostenibile la pianificazione, la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio arboreo.

Il messaggio più forte lanciato da Mulas riguarda la necessità di un cambio di paradigma culturale. “La domanda che dobbiamo porci è: cosa può fare Alghero per tutelare il suo patrimonio verde in un’epoca di cambiamenti climatici sempre più estremi e pericolosi?”

La risposta è categorica: “Il verde pubblico non deve più essere considerato solo come arredo urbano o elemento estetico, ma come una vera e propria infrastruttura ecologica viva,” da gestire in funzione dei cruciali servizi ecosistemici che offre, “dal sequestro di carbonio alla mitigazione dell’isola di calore urbana.” Mulas conclude ribadendo che solo con “un approccio ecologico, consapevole e partecipato potremo garantire un futuro sostenibile per la nostra città e per le generazioni che verranno.”

26 Ottobre 2025