Maxi-blitz antidroga in Sardegna: sequestri imponenti di coca, armi da guerra e denaro
Operazione "Termine": L'Isola Hub del Narcotraffico Internazionale. Cinquanta in cella, oltre 400 Carabinieri mobilitati.

Un’imponente operazione condotta dall’Arma dei Carabinieri, denominata “Termine”, ha scosso l’intera Sardegna, culminando nell’esecuzione di 71 misure restrittive e nel sequestro di ingenti quantità di stupefacenti, armi e denaro. Il blitz, che ha visto l’impiego di oltre 400 militari all’alba, ha fatto luce su un vasto reticolo criminale specializzato nel narcotraffico. Le province di Cagliari, Nuoro, Sassari, Oristano e il Sud Sardegna sono state interessate dalle manette. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, 50 indagati sono stati tradotti in carcere, mentre altri 21 hanno ricevuto misure alternative (domiciliari, obbligo o divieto di dimora). Tutti sono gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, detenzione e spaccio di stupefacenti, e porto abusivo di armi da fuoco.
L’importanza dell’azione è stata sottolineata dal Capo della Procura di Cagliari, Rodolfo Sabelli, che ha evidenziato come le indagini abbiano confermato il ruolo della regione nel panorama criminale. “La Sardegna è collegata al narcotraffico internazionale ed è, di fatto, in prima linea,” ha dichiarato Sabelli. “L’impegno congiunto di DDA, Procura generale e Forze di Polizia sta portando a risultati significativi. Gravissimi i reati collaterali, tra cui, secondo le nostre ipotesi, figurano anche degli omicidi.” A rafforzare il quadro è intervenuto il Generale dell’Arma, Luigi Grasso, confermando l’entità dei sequestri: 35 chilogrammi di cocaina, pistole, Kalashnikov e persino un ordigno esplosivo. Questi ritrovamenti si aggiungono ai sequestri già eseguiti nel corso dell’inchiesta.
L’inchiesta, avviata dalla Procura distrettuale nel gennaio 2022 e condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Carbonia, ha smantellato due distinti sodalizi criminali radicati nell’Isola. Questi gruppi mantenevano stretti collegamenti operativi con la criminalità albanese attiva in Toscana e Veneto. Una delle consorterie, con una struttura verticistica e ben organizzata, si occupava dell’acquisto di cocaina ed eroina sulla penisola e della sua distribuzione capillare in Sardegna. L’altro gruppo era formato da camionisti professionisti, definiti “strumentali”, incaricati di trasportare i carichi di droga – spesso occultati in doppi fondi meccanici negli autoarticolati – e di provvedere ai pagamenti in contanti per le forniture ricevute dagli albanesi.
Nel corso dei due anni di indagini, i Carabinieri avevano già arrestato in flagranza nove persone e intercettato un impressionante bottino: 88 chili di cocaina, 7 chili di eroina e oltre 370mila euro in contanti. Particolare allarme desta il rinvenimento di un vero e proprio arsenale da guerra. Tra le armi sequestrate figurano un lanciagranate modello “PanzerFaust”, una granata RPG e una pistola mitragliatrice Uzi. L’utilizzo di armi pesanti è un chiaro indizio della potenziale pericolosità dei gruppi, che avrebbero potuto impiegarle in assalti a furgoni portavalori o altre operazioni ad alto rischio.
Infine, l’operazione “Termine” ha portato a un ulteriore sviluppo cruciale: l’individuazione dei presunti responsabili del sequestro di persona avvenuto a Sant’Anna Arresi il 3 aprile 2023. L’esito della maxi-operazione consolida l’efficacia investigativa della DDA di Cagliari e dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto alla criminalità organizzata.