Rally, FdI risponde alle polemiche e chiede alla sinistra di chiedere scusa agli algheresi
Secondo Di Gangi, l’offerta vincente è stata quella congiunta di Regione Lazio e Comune di Roma, che hanno messo sul piatto 4 milioni di euro di cofinanziamento, il doppio dei soli 2 milioni offerti dalla Regione Sardegna.

Le dichiarazioni ufficiali del WRC mettono la parola fine alle speculazioni sul trasferimento del Rally d’Italia dalla Sardegna a Roma. Il motivo del cambio di sede non sarebbe politico, ma puramente economico. A sostenerlo è Marco Di Gangi, responsabile del Dipartimento Turismo Sardegna di Fratelli d’Italia.
Secondo Di Gangi, l’offerta vincente è stata quella congiunta di Regione Lazio e Comune di Roma, che hanno messo sul piatto 4 milioni di euro di cofinanziamento, il doppio dei soli 2 milioni offerti dalla Regione Sardegna. “È questo il vero motivo dello spostamento, non le accuse strumentali avanzate dal centrosinistra”, ha dichiarato Di Gangi.
Le accuse di Fratelli d’Italia si rivolgono direttamente alla sinistra sarda, colpevole a loro dire di non aver agito in tempo per trattenere l’evento: “La sinistra sarda non ha fatto nulla per difendere la permanenza del Rally. Nessuna strategia, nessuna proposta alternativa, nessun impegno finanziario credibile. Solo propaganda.”
A ciò si aggiunge la rivelazione che nel 2026 il Rally si sposterà da Alghero a Olbia, una scelta che per Di Gangi “evidenzia tutta la debolezza di chi, nella sinistra e ai vari livelli istituzionali, avrebbe dovuto rappresentare con forza il nord-ovest dell’Isola.”
La conclusione è un duro attacco: “Chi oggi accusa Fratelli d’Italia dovrebbe avere almeno il coraggio di riconoscere i fatti e chiedere scusa agli algheresi e ai sardi.” Di Gangi ha infine ribadito l’impegno del suo partito a lavorare per difendere gli interessi dell’Isola, affinché eventi come il Rally rimangano un’opportunità di crescita e non “un terreno di scontro politico sterile.”