“Com Se’ n Vola Lo Temps” , in uscita l’ultimo CD di Antonello Colledanchise

Abbiamo intervistato l'artista algherese

L’ex dirigente scolastico, prof. Antonello Colledanchise, uomo di eclettica cultura socio-musicale, ha riservato con amore alla sua città natia Alghero il suo eccezionale ed ultimo CD. Sarà certamente una data storico-musicale il 9 ottobre 2021, giorno in cui vedrà la luce l’ultimo album di Colledanchise dal titolo “Com Se’ n Vola Lo Temps” (come vola via il tempo.). Un CD con 12 canzoni sullo stile
cantautorale. L’ha intervistato per noi il Dott. Uccio Piras.

Come è nata la tua ispirazione iniziale dei canti algheresi ?
“Ho preso molto e beneficiato dei cantautori internazionali . Quando ero più giovane i punti di riferimento andavano da Bob Dylan a Leonard Coen dai Beatles ai Rolling Stones, dai cantautori italiani a quelli francesi. Inoltre, porgevo lo sguardo con molta passione verso La Poesia Contemporanea, da Ungaretti a Montale, da Pascoli al grande Leopardi, ma anche ai Poeti sotterranei americani. Tutti questi operavano in qualche modo una sorta di rivoluzione nel modo di interpretare ed intendere la Poesia. Questa rivoluzione, nel mio piccolo io la trasportavo nell’ambito della canzone algherese”.

Quali erano secondo te i punti di riferimento nell’ambito della canzone algherese ?
“Davanti a me inesorabilmente c’era una tradizione algherese-continua Antonello Colledanchiese fatta soprattutto di allegre stornellate, ma anche una tradizione importante ormai dimenticata il tanto amato e famoso cantautore era Pasqual Gallo, mentre non era ancora venuto alla luce Pino Piras (che conoscendolo per chi possiede una carta geografica molto minuziosa della Sardegna, gli avrebbe fatto piacere vedere e sapere dell’esistenza, che molti non sanno ma vicino a Belvì ed Alà dei Sardi un piccolissimo paese denominato Piras con relativa cantoniera a breve distanza chiamata “Cantonieras de sos Piras”, inoltre moltissimi lo ignorano ma vicino a Bordeaux con un bel Castello c’è un paese che, guarda un po’, si chiama Piras (dove fanno un buon e prelibato vino) immaginatevi un po citato nelle sue memorie dall’ex famoso politico liberare giurista della tanto blasonata famiglia Zanardelli di Brescia).  A me è piaciuto tanto conoscere e frequentare come amico e come artista Pino Piras. Altri poeti e cantautori algheresi lavoravano timidamente, come al solito dietro le quinte. Poi scrivere in un modo diverso significava essere considerato in qualche modo straniero o meglio estraneo. Fin dalla nascita mi piaceva scrivere in italiano e questo lo devo molto a mio padre, perché mia madre era succube della catalanità. Ho cominciato a scrivere canzoni algheresi nel 1972. L’occasione mi fu data dall’invito a prender parte al primo festival algherese. Mi invitarono gli organizzatori di all’ora Mario Melis, Natalino Leone e Franco Simula. All’ora presentai “Alabama 1972”. Ricordo che alcuni non consideravano algherese porre un titolo come questo. Mi proposero dei titoli tipo “ LA muraglia”, “L’Alguer”, “ La marina de L’Alguer” ed altre cose di questo genere. Da parte mia assolutamente io non volli cambiarlo e loro allora , proposero un titolo meno destabilizzante, “ Alabama Lo pais dels somius”. Anche qualche frase del testo a tale riguardo non fu capita. Per esempio sembrava troppo pesante sognare una religione senza sovrastrutture “ religio sense teulada”. E così negli anni successivi queste divergenze di idee contribuirono a destare problemi con le canzoni come Ninna Nanna (1973), Hi ha una minyona, Jesucrist, “ La Canço del drogat”, “ Adios amor”, “ La libertat” e altre canzoni degli anni settanta. Tutte queste canzoni certamente faranno parte di un CD previsto per il 2022 in occasione del mio 50° Anniverario di canzone algherese “.

Sentita la storia delle tue origini come cantautore algherese , ti chiedo quali produzioni venga a contenere il CD ‘Com se vola lo temps’.
Ho messo insieme alcune registrazioni fatte ed eseguite negli ultimi quindici-ventanni, molte delle quali arrangiate da Mariano Balzani e con il professionale apporto di Cristiano Caria, Franco Cano, Massimiliano Peana, Giampietro Moro ed altri.

Notiamo subito la cura estrema data ai testi sia per quanto riguarda la forma ed i contenuti, altamente poetici come “Com se’n vola lo temps” che conferisce il titolo all’intera raccolta a volte quasi impegnetrabile, come “ La porta”, altre popolari come “ Sant Francesc i Sant Antoni”, “salvem L’Alguer” o Carraixali a l’Alguer” (scritta grazie alla musica di Gino Dalerci. C’é anche una piccola favola in versi del XIV secolo “Agadeta” e una “Ave Maria” tradizionale in lingua sarda: “ Deus ti salvet Maria”, grazie all’apporto e le voci femminili dei PANTA REI del 2004-2008.

Colledanchise, bisogna riconoscerlo, e questa é veramente storia musicale ha al suo attivo altri sei album. I primi due, autoprodotti e autoduplicati nel 1976 “Alabama” e nel 1982 “ Antonello Colledanchise con ESTA’ Esclarint”. Il gruppo fondato nel 1976-77 con Antonello Paba, Pietro Ledda, Daniela Mulas, Mario Panai; nel 1986 l’Album “Poesies per cantar” (Tekno Record) nel 1995 “Cançoner” (Omnium Cultural Barcellona), nel 2001- 2002 “ Proves de Registracio”, arrangiato da Mariano Balsani, da cui sono tratte alcune canzoni di questo CD. Nel 2005 “Cançons de L’Alguer” (prodotto da Departament Educacion de la Generalitat) Sicuramente un album di forma e contenuto di spessore, da archiviare tra le rarità algheresi e catalane e da conservare gelosamente non solo oggi ma per le generazioni future anche per la cultura del domani dell’intiera riviera del corallo.

Uccio Piras, 24 Settembre 2021