«Affidiamo le rotte dismesse da Ryanair a Meridiana»

L'opinione di Michele Pais, consigliere comunale di Forza Italia

Nonostante si cerchi di minimizzare il fatto o di distrarre l’attenzione della gente con argomenti di nessuna rilevanza pratica ma di forte richiamo populistico, Alghero ed il Nord Sardegna si apprestano ad affrontare la stagione estiva con minori collegamenti aerei da moltissimi anni a questa parte, con tutto ciò che ne consegue in termini ingentissime perdite economiche che ciò naturalmente comporterà. Purtroppo qualcuno pensa di poter esorcizzare questo disastro economico ormai alle porte, che si trasformerà immediatamente in dramma sociale dagli esiti ben peggiori, non affrontando col giusto piglio questa difficilissima situazione, facendo finta che il problema non esista, continuando a mandare messaggi rassicuranti che hanno come unico effetto quello di farci fare la fine della “rana bollita” di Chomsky.

E’ invece necessario reagire vigorosamente per mettere in campo ogni azione utile capace di dare una scossa vitale a questo stato di torpore mentale in cui la politica (soprattutto regionale) pare sia caduta. Una cosa, purtroppo, pare ormai cosa certa: Ryanair molto difficilmente tornerà indietro sulle proprie strategie aziendali che vedono esclusa Alghero. La Regione sta dimostrando di non volere e/o potere incidere positivamente in questo senso e sperare in una resipiscenza dell’Assessore regionale, ormai impegnato in una crociata ideologica contro le low cost, sembra cosa impossibile. Pertanto, nell’attesa e nella speranza che la Giunta Pigliaru lasci prima possibile il proscenio della politica regionale, e quindi porre fine alla stagione delle peggiori riforme che, a memoria d’uomo, la Sardegna abbia vissuto (non solo trasporti, ma anche quelle disastrose della sanità e degli enti locali su tutte), mi sento di fare una proposta concreta che, penso, incontri meglio le corde dell’Assessore “anti low cost” Deiana.

Perché non studiare la possibilità, in via inizialmente provvisoria e temporanea almeno per l’imminente stagione, di affidare le rotte dismesse da Ryanair (e, perché no, delle nuove) alle compagnie italiane, prima fra tutte Meridiana, consentendo così di ridurre, se non eliminare, gli ulteriori 700-900 esuberi annunciati per il piano di salvataggio della Compagnia area? Perché, se si deve rischiare in qualche modo di “forzare” la normativa europea, non farlo per le compagnie di casa nostra ed evitare, così, un emorragia di posti di lavoro che la Sardegna non può assolutamente permettersi? Meridiana, o meglio la nuova Alisarda, oggi si sta dotando di una nuova e moderna flotta di aerei che ben potrebbe essere utilizzata allo scopo, con il duplice risultato di salvare migliaia di posti di lavoro diretti e dell’indotto ed evitare che la Sardegna riviva l’isolamento dal testo d’Europa conosciuto fino a tutti gli anni ‘90.

Ma bisogna muoversi in fretta e in maniera decisa. Politica, sindacati, rappresentanti di lavoratori ed azienda, dovrebbero lavorare perché tale iniziativa possa immediatamente “decollare”, rendendosi disponibili a mettere ciascuno un pochino del proprio, aprendo magari a nuove forme di relazioni industriali che, se anche imponessero qualche piccolo sacrificio da parte di tutti i soggetti convolti, potrebbero aprire ad una nuova stagione del trasporto aereo sardo più florida rispetto a quella conosciuta fin ora e che maggiormente potrebbe trovare impulso una volta definito l’iter del riconoscimento della condizione di insularità avviato. D’altronde non mi sembra ci siano alternative all’orizzonte.

Questa proposta la formalizzerò ufficialmente anche in Consiglio comunale, allorchè, spero prima possibile, l’Amministrazione consentirà che venga discussa la nostra mozione sul trasporto aereo e sull’Aeroporto iscritta all’OdG, impegnando in tal senso il Sindaco di Alghero. Mi auguro che l’Assessore Deiana ci stupisca in questo senso, dimostrando di avere maggiore coraggio rispetto a quello dimostrato fin ora. Non c’è in gioco la sua reputazione politica, ma la vita di un’Isola che, per un colpevole immobilismo, rischia di pagare un prezzo troppo alto e difficilmente recuperabile.

Michele Pais, 22 Febbraio 2016