«Il Piano Variante dell’Agro tra baruffe e arroganza»

L'opinione di Giuseppe Sotgiu - Riformatori Alghero

Nei giorni scorsi noi Riformatori siamo intervenuti sulle polemiche che stavano nascendo intorno al Piano/variante della bonifica di Alghero rivolgendo all’opposizione l’invito a mettere da parte i propri interessi e così contribuire all’approvazione delllo stesso. Abbiamo visto, assistendo direttamente al dibattito in aula che esse hanno fatto in modo scrupoloso il loro lavoro con la presentazione di numerosi emendamenti che, se accolti e recepiti, avrebbero sicuramente migliorato la variante e, soprattutto, avrebbero soddisfatto al meglio gli interessi e le aspettative dei principali fruitori di queste modifiche, ovvero gli abitanti e gli agricoltori dell’agro algherese che finalmente avrebbero visto concretizzate le loro richieste dopo 39 anni di immobilismo. Abbiamo visto i consiglieri dell’opposizione che avevano ragioni di incompatibilità rispetto alla materia posta in voto abbandonare l’aula per non inficiare la votazione, ma quello che non ci aspettavamo è che la maggioranza consiliare portasse la discussione del Piano/variante prima sul livello dello scontro tecnico, con la cancellazione di molti degli emendamenti presentati per il tramite dei propri tecnici, e poi al livello, bassissimo, della diatriba verbale, culminata in tipo di linguaggio e di toni non certamente propri e degni di un consiglio comunale e che hanno visto protagonisti il sindaco e la consigliera Pulina.

Tutto in barba ad un elementare principio di buon senso che almeno nelle questioni che riguardano questioni di primaria importanza per i cittadini dovrebbe vedere la maggioranza di governo della città aprirsi alla collaborazione ed agli apporti propositivi e migliorativi delle minoranze. E invece la maggioranza, nonostante la presenza nelle proprie fila di alcuni consiglieri con possibili e molto probabili concrete ragioni di incompatibilità rispetto al Piano posto in votazione, ha deciso di andare dritta per la sua strada e provvedere all’approvazione della variante con una prova muscolare di forza che alla fine ha finito per scontentare tutti e in principal modo proprio le persone interessate da questo provvedimento. Questa vicenda, ultima di tante altre all’interno delle quali si indovinano interessi politici di parte piuttosto che il supremo interesse pubblico, ci convince una volta di più che l’unico appello che ormai si possa fare alla maggioranza che attualmente governa (?) la città sia quello, già rivoltole palesemente in aula dalla consigliera Monica Pulina nel corso dell’ultima seduta del consiglio, di dimettersi e lasciare spazio ai cittadini perché siano essi, col loro voto, ad individuare chi veramente ha a cuore le sorti della città tutta, agro compreso.

Giuseppe Sotgiu, 9 Marzo 2017