Parco, a rischio il progetto di ripopolamento della colonia di avvoltoio grifone

Rischia di naufragare l’importante progetto LIFE di ripopolamento dell’avvoltoio grifone in atto nel Parco naturale regionale di Porto Conte finalizzato a scongiurare l’estinzione della storica colonia di Punta Cristallo

L’avvoltoio grifone potrebbe scomparire del tutto dalle falesie di Capo Caccia e Punta Cristallo all’interno del Parco naturale regionale di Porto Conte per un eccesso di zelo dell’ENAC. Anni di impegno per salvare la piccola colonia storica dal rischio estinzione, grazie ad un attento e corposo lavoro di riattivazione del carnaio e di “restocking” (ripopolamento) oggetto di un progetto “Life+” denominato “sotto le ali del grifone” messo a punto dal Dipartimento di veterinaria dell’Università degli studi di Sassari, Agenzia Forestas e Corpo Forestale e di V.A. della Sardegna, potrebbe finire in una bolla di sapone se non ci sarà un ripensamento da parte dell’Ente nazionale dell’aviazione civile che per una questione di sicurezza aerea ha espresso parere negativo alla riattivazione del carnaio di Punta Cristallo che dista dall’aeroporto poco più di undici km.

Per le norme di prevenzione sul “bird-strike” infatti il limite è fissato in tredici km. Due km in meno dunque potrebbero comportare l’estinzione della specie dal Parco naturale regionale di Porto Conte. “Un eventualità da scongiurare in tutti i modi-chiosa il presidente del Parco naturale regionale di Porto Conte Luigi Cella- i ricercatori impegnati nel progetto hanno raccolto sufficiente letteratura per dimostrare che negli ultimi decenni non ci sono mai state situazioni di rischio per il traffico aereo a causa dei grifoni. Stupisce inoltre, il fatto che intorno all’area portuale a distanze davvero minime dalla pista insiste la laguna protetta del Calich e diverse aree di produzione agricola di gran lunga più attrattive nei confronti di avifauna, decisamente più pericolosa per la sicurezza aerea come gabbiani e cornacchie e altre specie nidificanti in laguna.

Il sito di alimentazione del grifone invece si trova ad una distanza sicuramente più elevata e ripeto per l’etologia della specie risulta essere davvero difficile che tali rapaci possano creare interferenze sulla sicurezza degli atterraggi e decolli.” Dello stesso avviso il direttore del Parco di Porto Conte Mariano Mariani che aggiunge: “E’ necessaria una interpretazione più flessibile delle norme nazionali ed internazionali ed una analisi del rischio da fauna selvatica da fare nello specifico per l’aeroporto di Alghero, come peraltro previsto dalle stesse norme, individuando le possibili misure di mitigazione che consentano di contemperare i prioritari obiettivi conservazionistici”.

I vertici del Parco naturale regionale di Porto Conte hanno comunque preparato una nota rivolta ad ENAC, ai partner del progetto LIFE, al Ministero dell’Ambiente ed all’Assessorato regionale per la difesa dell’Ambiente chiedendo un incontro urgente per capire come scongiurare il grave danno ambientale per il Parco di Porto Conte e perdità di un patrimonio di biodiversità non solo algherese, ma della Sardegna .

14 Luglio 2017