“Demolito il servizio di assistenza domiciliare ai malati di SLA”

Insieme al Gruppo di Forza Italia – dichiara l’ex Sindaco di Alghero Marco Tedde - ho presentato un’interrogazione per sapere quali siano i provvedimenti che l’Amministrazione Regionale intende adottare per porre rimedio ai disastrosi problemi provocati dallo smantellamento di un sistema che ha funzionato fino all’anno scorso".

“Demolito in poco tempo il servizio di assistenza domiciliare ai malati di SLA della Provincia di Sassari. – così il Vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Tedde – Un sistema che fino al 2017 ha garantito un servizio efficiente e dignitoso ai malati di SLA ed alle loro famiglie a partire dai primi anni del 2000, allorquando venne creato nella Provincia di Sassari un sistema di gestione a domicilio progressivamente migliorato nel corso degli anni, al punto da elevare la Provincia di Sassari a centro di eccellenza dove ai malati di SLA veniva fornita una speranza di vita. A fronte di un sistema nazionale in cui i malati gravi si trovavano a scegliere tra la morte e il ricovero presso RSA, la Regione Sardegna era riuscita a porre i malati sardi di SLA nella condizione di poter vivere la malattia nella serenità delle proprie case, accanto ai familiari”.

“A partire dalla primavera 2017 però – prosegue il consigliere regionale algherese – ha avuto inizio una radicale trasformazione del sistema di assistenza domiciliare destinata ai malati di SLA. È stata progressivamente smantellata l’equipe ad essi dedicata. Non si è provveduto al rinnovo dei contratti dei terapisti (fisioterapisti e logopedisti) che da anni avevano avviato percorsi riabilitativi con i pazienti ed al rinnovo della convenzione che consentiva l’accesso a domicilio dei medici dei Reparti di Anestesia e Rianimazione. Contemporaneamente l’intero sistema di assistenza domiciliare è stato affidato ad una Cooperativa Sociale sancendo così lo smantellamento di un sistema di eccellenza nel panorama dei servizi resi dal sistema sanitario regionale in nome di risparmi di spesa di dubbia efficacia”.

“Una scelta miope che ha previsto una notevole riduzione del personale medico operante sul territorio al punto da risultare oggi insufficiente a gestire la totalità dei pazienti, anche e soprattutto per la loro distribuzione geografica e della conformazione del territorio sardo. Niente più reperibilità 24 ore su 24 e l’assistenza domiciliare sarà garantita solo dalle h.8.00 alle h.14.00, con la conseguenza che qualunque emergenza più o meno grave obbligherà le famiglie a rivolgersi al servizio 118, generalmente formato da personale volontario e sovente non idoneo a valutare le condizioni in cui versano i malati di SLA. E non finisce qui”.

“Le conseguenze della irresponsabile scelta di Arru e Pigliaru prevedono che i pazienti affetti da SLA siano obbligati ad effettuare l’accettazione al Pronto Soccorso dell’ospedale come se fossero malati comuni. Prima, invece, l’accesso al reparto di rianimazione era diretto. Infine, la cooperativa che si è aggiudicata il servizio si avvale di personale che cambia in continuazione non consentendo di consolidare i rapporti tra malati, famiglie e infermieri con perdite di tempo notevoli e gravi disagi soprattutto per i malati che vedono accrescere la propria sofferenza. Insieme al Gruppo di Forza Italia – conclude l’ex Sindaco di Alghero – ho presentato un’interrogazione per sapere quali siano i provvedimenti che l’Amministrazione Regionale intende adottare per porre rimedio ai disastrosi problemi provocati dallo smantellamento di un sistema che ha funzionato fino all’anno scorso. E per sapere se i risparmi che hanno conseguito con questa “rivoluzione” vale la vita dei malati di SLA e delle loro famiglie.”.

16 Giugno 2018