«Prima di confezionare tesi prive di senso servirebbe informarsi a dovere»

L'opinione di Marco di Gangi

Combattuto tra l’idea di non replicare al geometra Cadinu o replicare con un semplice, ma sempre efficace  “ Futtita a bagnu !”  preferisco farlo in maniera educata, e comincio parafrasando una canzone di Vasco Rossi: “io voglio dare un senso, un senso a questa cosa , ma questa cosa un senso non ce l’ha”. Il minestrone di elucubrazioni, probabilmente frutto di una notte insonne  del geometra Cadinu mi ha costretto a rispolverare file vecchi di dieci anni e rinunciare a qualche minuto di relax, e questa é stata la cosa più fastidiosa, per spazzar via  la sua montagna di insulsaggini, messe insieme non si sa bene con quale scopo,  ma che diffuse sul web acquisiscono  un peso  che certamente non meritano. Per farlo sarà utile chiarire alcuni passaggi fondamentali, relativamente ai quali, chi volesse,  potrà fare gli opportuni approfondimenti tramite i link mediante i quali si può accedere alla relativa documentazione: (LEGGI) – (LEGGI).

Primo. La “progettazione integrata” fu uno strumento tramite  il quale la Regione Sardegna, guidata allora da Renato Soru,  con assessore al bilancio e alla programmazione prof. Pigliaru, decise di gestire i fondi dell’Unione Europea per il 2000 – 2006.

Secondo. La Regione  decise di utilizzare un metodo che prevedeva che le manifestazioni di interesse tramite le quali i proponenti si candidavano ad accedere ai fondi comunitari, venissero, una volta verificatane   l’ammissibilità, inserite in un progetto integrato tramite la costituzione dei partenariati di progetto. Giusto per la cronaca, in Sardegna vennero presentate 11.569 manifestazioni di interesse e 199 progetti integrati.

I soggetti che potevano farne parte erano Enti Locali in forma singola o associata, imprese in forma singola o associata, associazioni di categoria e datoriali, organizzazioni sindacali, associazioni ambientaliste e culturali, rappresentanze del privato sociale, università ed i centri di ricerca. Si trattava di soggetti pubblici e privati, capaci di esprimere competenze e professionalità diverse, che avrebbero dovuto collaborare alla redazione e successiva attuazione e gestione del progetto integrato di sviluppo.

Terzo. Io, all’epoca, quale assessore con delega al Turismo ed allo sviluppo economico per la Provincia di Sassari, e tutor dell’ancora non costituito Sistema Turistico Locale,  venni  incaricato di presiedere il tavolo di paternariato  della Provincia di Sassari cui pervennero ben 264 manifestazioni di interesse presentate da diversi soggetti tra quelli su indicati, tra i quali Comuni, imprese associazioni di categoria ecc., ecc..

Quarto. Tra le manifestazioni di interesse presentate sulla base del bando pubblico , a tal fine predisposto dalla Regione, c’era quella presentata dalla Geasar S.p.A – società di gestione dell’aeroporto di Olbia,  pienamente legittimata a farlo.

Non mi è dato sapere per quali ragioni la So.ge.a.al, società di gestione dell’Aeroporto di Alghero, non presentò alcuna manifestazione d’interesse.

Questa, insieme a tutte le altre presentate in conformità con il bando venne  semplicemente  inserita, senza alcun criterio selettivo ex ante, come previsto dalla procedura, nell’elenco che venne inoltrato per le successive valutazioni ai tavoli tecnici provinciale e regionale.

Quinto. La presentazione della manifestazione d’interesse della Geasar fu perciò il frutto esclusivo di decisioni autonome, interne alla Geasar stessa, senza che ci fosse alcun tipo di intesa preventiva in tal senso con chicchessia, meno che mai con il tavolo di paternariato provinciale o con i suoi singoli componenti, come peraltro avvenne per tutti gli altri progetti predisposti dai presentatori sulla base di personali iniziative imprenditoriali o di interesse generale.

 Sesto.  Per concludere : tutto questo elaborato ed impegnativo lavoro che coinvolse centinaia di soggetti, sia pubblici sia privati si risolse in un lavoro inutile poiché la  Giunta Soru,  alla fine,  decise  di non dar seguito alle successive fasi, di fatto interrompendo il percorso della progettazione integrata.

 Settimo. In qualità di assessore al turismo della Provincia di Sassari dal 2005 al dicembre del 2007 fui, come peraltro tutta Giunta provinciale di allora, sempre affianco della So.ge.a.al. nel suo percorso di implementazione del traffico con l’aeroporto di Alghero, ad iniziare dai voli low-cost, con l’obiettivo di far crescere i flussi turistici e garantire collegamenti ai residenti. Ed in quegli anni grazie ad un impegno corale di So.ge.a.al, della Regione,   della Provincia e del Comune di Alghero si passò dai 997.674 passeggeri del 2004 ai 1.299.047 del 2007 superando la fatidica soglia del milione di passeggeri nel 2005 ( vedi grafico) .

Per inciso, il citato Sistema Turistico Locale ( STL) , venne alla luce e divenne operativo solo  dall’aprile del 2008.

Conclusione. Poiché mi sfuggono le finalità del geom. Cadinu con il  suo confuso, goffo e delirante, tentativo di attribuire a me e alle altre persone citate responsabilità postume rispetto alle vicende relative all’attuale abbandono di Alghero da parte di Ryanair alleggerendo così le ben precise responsabilità politiche dell’attuale Giunta regionale e del suo assessore ai trasporti Deiana su quanto sta accadendo oggi all’aeroporto di Alghero, voglio sperare, poiché mi considero un benpensante,  che lo stesso geometra non sia tanto  animato da malafede, e voglia conseguire chissà quale recondito risultato, quanto piuttosto che abbia semplicemente preso un enorme granchio, arrivando a conclusioni frettolose ed assolutamente infondate ed illogiche.

Prudenza ed equilibrio vorrebbero che prima di confezionare tesi improbabili, fantasiose e totalmente prive di senso, ci si informasse a dovere.  Resto comunque a sua totale disposizione e di chiunque volesse, per approfondire l’argomento ed eliminare ogni residuo dubbio. A riguardo della progettazione integrata una interessante analisi di CONFAPI Sardegna (LEGGI).

Marco di Gangi, 27 Giugno 2016