Wwf e inquinamento acustico nei comuni sardi

Il 5 aprile si svolgerà ad Alghero un convegno regionale promosso dal WWF Sardegna intitolato “Inquinamento acustico e qualità della vita”. Approfitto di questo spazio per chiedere pubblicamente al Presidente regionale del WWF se le proposte da loro indicate, finalizzate alla risoluzione che riguarda il grave problema dell’inquinamento acustico, siano state estese a tutti i comuni della Sardegna e se le regole da loro esposte siano state portate all’attenzione delle varie amministrazioni comunali.

Per chi non ne fosse a conoscenza, espongo di seguito le norme suggerite dal WWF all’amministrazione comunale di Alghero: l’intrattenimento musicale all’esterno delle attività della somministrazione unica deve rispettare i limiti di emissioni acustica prevista dalla normativa vigente. I titolari delle attività che vogliono svolgere intrattenimento musicale all’esterno delle proprie attività devono utilizzare strumentazione quali casse acustiche unidirezionali, limitati watt e compressori del suono tarati e certificati da tecnico abilitato come stabilito dalla normativa vigente. Inoltre le emissioni acustiche non devono travalicare i limiti fisici del suolo pubblico in concessione. In caso contrario si applicano le norme di ordine pubblico previste per i concerti di rilevanza pubblica. L’intrattenimento musicale all’esterno delle attività commerciali si conclude, senza possibilità di deroga, alle ore 24,00. Nel centro storico lo svolgimento di intrattenimento con musica dal vivo è possibile esclusivamente con strumenti a corda e/o fiato e senza amplificazione all’interno dei locali sino alle ore 24,00.

Ho profondo rispetto dei suggerimenti e delle regole formulate dalla dirigenza del WWF; non mi permetterei mai di giudicare ne intendo ora replicare nuovamente in tal senso in quanto, il pensiero che porto avanti a nome del comitato “Alghero deve ritornare a vivere (di giorno e di notte)” è stato ampiamente esposto in più occasioni e, come tutti sanno, diverge da quello dei rappresentanti della famosa associazione ambientalista. Del resto, com’è noto, il compito di trovare la soluzione del problema spetta esclusivamente ai pubblici amministratori.

La richiesta, che con la presente porto all’attenzione delle più alte cariche regionali del WWF, nasce dal principio costituzionale di uguaglianza; non ritengo infatti corretto che sia solamente la città di Alghero a dover beneficiare delle soluzioni proposte dal WWF, perché sarebbe discriminante nei confronti delle cicale, per esempio di Porto Cervo, non impegnarsi per tutelare anche il loro delicato ecosistema.

Aggiungo inoltre che, trattandosi il WWF della più grande organizzazione mondiale per la conservazione della natura, sarebbe altrettanto doveroso fare in modo che la regolamentazione formulata e proposta dal Presidente del WWF sardo venisse presa in considerazione a livello internazionale, sempre per il principio universale che tutti gli esseri viventi hanno pari diritti e dunque, le cicale di Madrid, Londra, Mosca, New York ecc. sono uguali a quelle delle Bombarde di Alghero. Se così non fosse, parrebbe che i rappresentanti locali del WWF stiano solamente portando avanti chissà quale loro “secondo fine” sotto il nome del World Wildlife Fund e, visti i commenti degli utenti a seguito dei loro interventi sulla stampa, ne stiano danneggiando gravemente e rovinosamente l’immagine.

2 Aprile 2013