Truffa delle patenti: fermati due cittadini del Banghadesh

Sono accusati di tentata truffa aggravata ai danni dello Stato, in concorso con ignoti

Smascherata l’ennesima truffa delle patenti. Al termine di lunghe e meticolose indagini eseguite con la continua partecipazione della Direzione dell’Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile di Sassari, la Polizia ha fermato due cittadini del Banghadesh, Arif Moral Mohammed, classe 1982 e Abdullah Al Mamun, classe 1985. Il trucco era semplice quanto efficace. Per superare agevolmente l’esame di teoria della patente B, i due indagati si erano recati negli Uffici della Motorizzazione Civile di Sassari ed avevano chiesto di poter usare delle cuffie per la traduzione simultanea, concesse a chi non conosce bene la lingua italiana scritta, vi avevano infilato un piccolissimo auricolare audio/microfono collegato con il sistema bluetooth ad un telefonino cellulare che a sua volta comunicava all’esterno della sala esami con un’altra utenza cellulare.

Con questo sistema, i complici, nascosti fuori dai locali della Motorizzazione Civile, ancora in corso di identificazione, potevano ascoltare il testo delle domande dei quiz e fornire la risposta esatta. La prova, composta da quaranta domande, si intendeva superata con una soglia di tolleranza di quattro errori. Il tentativo di truffa è stato scoperto e sventato nel primo pomeriggio di ieri, durante l’esecuzione della sessione di esame. I funzionari della Motorizzazione Civile e i poliziotti che monitoravano da tempo alcune sessioni sospette, si erano accorti di un lieve lampeggio blu che traspariva dalla maglietta di uno degli indagati, tipico del segnale di un trasmettitore bluetooth.

Sottoposti ad immediata perquisizione dalla Polizia, sono stati sorpresi con indosso l’apparecchiatura perfettamente in funzione. Mentre il trasmettitore era nascosto sotto gli indumenti, attaccato alla pelle con del nastro, il piccolo auricolare, applicato all’interno del padiglione auricolare, era ben occultato alla vista da una ciocca di capelli finta, sistema che rendeva quasi impossibile la scoperta dell’ingegnoso sistema fraudolento. La prova di esame è stata immediatamente interrotta, mentre i restanti ignari candidati, poco più tardi, hanno potuto completare la sessione. A carico dei due l’accusa di tentata truffa aggravata ai danni dello Stato, in concorso con ignoti. Sono ancora in corso verifiche per l’identificazione dei complici

5 Settembre 2014