Terreni Palmavera, i dubbi di NCD: «Acquisto illegittimo?»

In una nota stampa, i consiglieri comunali NCD, Emiliano Piras e Maria Grazia Salaris, muovono delle critiche riguardo l'acquisizione da parte della Fondazione M.E.T.A. di un terreno di circa 5 ettari adiacente al Nuraghe Palmavera.

In una nota stampa, i consiglieri comunali NCD, Emiliano Piras e Maria Grazia Salaris, muovono delle critiche riguardo l’acquisizione da parte della Fondazione M.E.T.A. di un terreno di circa 5 ettari adiacente al Nuraghe Palmavera per la cifra di 50mila euro che servirà a dare maggiore fruibilità e servizi, quali tra gli altri i parcheggi, al sito nuragico in questione (LEGGI).

Leggendo così la notizia verrebbe senza dubbio da fare un plauso per l’operazione compiuta, sia per i termini economici che, soprattutto, per le finalità a cui essa è rivolta.

Un sito nuragico di notevole importanza per il nostro territorio, che con le dovute migliorie può diventare ancora di più una opportunità di richiamo turistico e, sentite le intenzioni, un nuovo spazio da utilizzare per l’organizzazione di eventi culturali.

Se fosse vero, sarebbe bello.

Non si riesce però a capire come tutto questo sia potuto avvenire senza aver fatto il corretto iter amministrativo, in assenza del quale , anche questa operazione resterà il classico annuncio reclamizzato ed irrealizzato.

L’articolo 18 dello Statuto della M.E.T.A. parla chiaro.

La fondazione può si acquistare beni immobili, ma lo può fare solo dopo aver ottenuto preventiva autorizzazione da parte del Comune; per acquisire tale autorizzazione la stessa fondazione deve predisporre ed inviare al socio/fondatore comune di Alghero, entro il 30 settembre di ciascun anno, sicuramente vista la solerzia del c.d.a. M.E.T.A. questo lo diamo per compiuto, una proposta di relazione previsionale annuale contenente il conto economico previsionale, le linee guida di piano programma e gli obiettivi in termini di coerenza con gli scopi della fondazione.

La giunta comunale approva tale relazione con delibera, richiedendone eventualmente modifiche e/o integrazioni: ecco, di tale delibera non c’è traccia.

Lasciamo perdere le “sottigliezze” che vorrebbero almeno una manifestazione di interesse tra i terreni confinanti con l’area in questione, visto che trattasi di soldi pubblici; e che urbanisticamente parlando manca perlomeno il passaggio in Consiglio comunale per un’eventuale variante.

Siamo fortemente  preoccupati che l’atto di acquisto possa essere illegittimo; oppure ieri abbiamo assistito all’ennesimo spot elettorale  di Mario Bruno.

8 Ottobre 2015