Smettere di fumare entro i 44 anni fa guadagnare 9 anni di vita

L’ultimo studio che prova a convincere i fumatori incalliti che è meglio smettere è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine: in esso si afferma, tra le varie cose, che fumare fa perdere dieci anni di vita. Dieci anni di vita che in qualche modo, se si abbandonano le sigarette, l’ormai ex fumatore può riacquistare. In particolare, se è vero che non è mai troppo tardi per togliersi il vizio del fumo, sono le persone che riescono a smettere tra i 35 e i 44 anni quelle che possono riprendersi nove dei dieci anni di vita che altrimenti sarebbero destinati a perdere per colpa delle sigarette. Addirittura, secondo questo studio, se si smette di fumare prima dei 35 anni si cancellano anche i rischi di una morte prematura.

Ma se il fumatore è già oltre i 44 anni non deve “perdersi di coraggio”: se smette di fumare riesce comunque ad allungare la propria aspettativa di vita di qualche anno. Almeno di sei, per esempio, se si hanno tra i 45 e i 54 anni. Secondo i dati disponibili il fumo provoca negli Stati Uniti la morte di 443000 persone all’anno (i fumatori sono circa 45 milioni) e, secondo lo studio, questi hanno il triplo di possibilità di morire precocemente rispetto ai non fumatori.

Le donne a rischio come gli uomini – Chi ha il vizio della sigaretta, infatti, difficilmente – secondo quanto emerge dai dati – riesce a spegnere 80 candeline: un traguardo raggiunto solo dal 38% delle donne e dal 26% degli uomini. Ovviamente, sottolineano gli studiosi, smettere di fumare non elimina comunque il rischio di cancro ai polmoni o di altre malattie ma allo stesso tempo è vero che il rischio di malattie cardiache diminuisce. E se fumare fa male a tutti e a tutte le età è anche vero, sottolinea lo studio, che le donne con il vizio della sigaretta sono a rischio di morte prematura molto più che in passato. Il rischio di morte per il gentil sesso che fuma, infatti, è ormai arrivato ai livelli registrato dagli uomini. Steven Schroeder, esperto di salute dell’Università della California, ha insomma fatto sapere che, anche in questo caso, donne e uomini sono uguali, cioè esposti agli stessi rischi: “Ora che le donne fumano come gli uomini, in altre parole, muoiono come gli uomini”.

Tratto da www.fanpage.it ©

e donne a rischio come gli uomini –Chi ha il vizio della sigaretta, infatti, difficilmente – secondo quanto emerge dai dati – riesce a spegnere 80 candeline: un traguardo raggiunto solo dal 38% delle donne e dal 26% degli uomini. Ovviamente, sottolineano gli studiosi, smettere di fumare non elimina comunque il rischio di cancro ai polmoni o di altre malattie ma allo stesso tempo è vero che il rischio di malattie cardiache diminuisce. E se fumare fa male a tutti e a tutte le età è anche vero, sottolinea lo studio, che le donne con il vizio della sigaretta sono a rischio di morte prematura molto più che in passato. Il rischio di morte per il gentil sesso che fuma, infatti, è ormai arrivato ai livelli registrato dagli uomini. Steven Schroeder, esperto di salute dell’Università della California, ha insomma fatto sapere che, anche in questo caso, donne e uomini sono uguali, cioè esposti agli stessi rischi: “Ora che le donne fumano come gli uomini, in altre parole, muoiono come gli uomini”.

25 Gennaio 2013