Sardegna, scatta l’allarme anziani
L'opinione di Uccio Piras

Crescono i numeri di badanti e colf, il giro d’affari da 400 milioni, ma domina l’abusivismo. Intorno al 2050 saranno oltre 200.000 (Istat) gli over 80, Si rischia quindi l’emergenza sociale. Quasi 50.000 lavoratori domestici regolarmente assunti in Sardegna e oltre 53.000 che ogni giorno si affidano a colf e badanti. L’isola si conferma la regione più “bisognosa d’aiuto”, rilanciando l’allarme su una popolazione che nei prossimi anni invecchierà ulteriormente diventando ancora di più dipendente da professionisti domiciliari. Chi ha avuto la pazienza critica di seguirmi più di una volta ho messo il dito sulla piaga: la nostra sacrosanta, a livello nazionale, longevità bisessuale sarda. I numeri: i dati più recenti arrivano dal report di DOMIN 17, Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico, secondo i quali la Sardegna spicca nel panorama nazionale, non solo per la consistenza del settore rapportata alla popolazione, ma anche per la nazionalità dei lavoratori in netta controtendenza con il resto d’Italia. Lungo lo stivale, infatti, quasi 7 collaboratori domestici su 10 arrivano dall’estero, mentre in Sardegna la componente italiana comprende l’82% della platea.
Da DOMIN però emergono anche lati oscuri, come l’età media elevata degli operatori, 49 anni, e la loro cronica precarietà, la metà di essi non mantiene la stessa occupazione per più di un anno. Il giro d’affari è quasi allucinante. Dando quasi per scontato che le cifre del rapporto siano la punta di un iceberg che tiene sommerse decine di migliaia di lavoratori in nero, si può registrare comunque un giro d’affari di tutto rispetto: nel 2023 le famiglie in Sardegna hanno speso infatti circa 295 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici (stipendio, contributi, TFR). Ora facendo un po’ di conti il valore aggiunto prodotto da questa componente viene a valere circa 400 milioni di euro.
Da segnalare un’incidenza di badanti nettamente superiore alle altre regioni, con una media di 27 badanti ogni 100 anziani. La regione, a tale riguardo, ha introdotto il programma “RITORNARE A CASA PLUS”, linea di intervento finalizzata a favorire la permanenza nel proprio domicilio della persona in situazione di grave non autosufficienza evitando il rischio di istituzionalizzazione. Inoltre, la regione, attraverso i comuni, sostiene interventi a favore di soggetti a forte rischio di esclusione sociale. Futuro grigio. Infine, le previsioni sul futuro demografico della Sardegna rivelano anche come il numero di badanti sia destinato ad aumentare. Nel 2050 in Sardegna vi saranno 210 mila anziani (ultra 80 anni) è prevista una variazione 2024/2050 del +68% (Istat Docet) dei residenti anziani, mentre dall’altra parte le prospettive indicano la presenza di 109 mila bambini residenti (0-14 anni). La componente anziana, quindi, sarà quasi il doppio di quella infantile (16,9% della popolazione contro 8,8%). Vedremo se nel corso degli anni avvenire avrò ragione, insieme a DOMINA e Istat, a fare previsioni lungimiranti e giuste. Ad Maiora !