“Sanità, oggi spetta a noi la risoluzione dei problemi”

Intervento di Christian Mulas, Presidente della commissione Sanita - Alghero

Riportiamo di seguito l’intervento di Christian Mulas, Presidente della commissione Sanita – Alghero.

Il CoVid-19 sta evidenziando tutti i nodi di una Sanità sofferente, che sta vivendo un dramma. Quando parliamo di Sanità, parliamo del diritto alla Sanità , il diritto alle cure, il diritto alle visite. Quando tocchiamo un tema cosi delicato, non sì possono fare sconti a nessuno, tantomeno ai nostri alleati di governo. Alghero ha una Sanità territoriale dimenticata da anni. Bisognerebbe andare oltre gli annunci le passerelle e i selfie. Questa Sanità,, a mio avviso, viene rimodellata per uno scopo diverso. L’auspicio è che tutta questa operazione dell’accorpamento Marino e Università non risulti, mi rivolgo ai colleghi e al Sindaco, “Un papocchio”.

Prima due annunci di riapertura della terapia intensiva in pochi giorni, poi il Controordine, entrambi disattesi da parte del vertici Asl di Sassari. La motivazione è la mancanza di personale sanitario, dagli anestesisti agli infermieri, fino alla mancanza degli OSS. A che gioco si sta giocando? Credo si sarebbe dovuto, prima degli annunci , verificare la disponibilità delle figure professionali previste per l’operatività di questi reparti.  E’ come organizzare un torneo sportivo di calcio senza verificare se ci sia la disponibilità delle squadre.

La scelta di utilizzare tutto l’Ospedale Marino come struttura Covid, a mio avviso, non è una scelta opportuna perché si rischia di perdere tutte le altre specialità che in questi anni hanno garantito un servizio sanitario eccellente, come l’ortopedia, la riabilitazione e l’oculistica. L’Ospedale Marino, come sanno tutti, è stato smantellato nella sua conformazione storica: fino a qualche anno fa vi era un organico di 13 specialisti . Oggi ci sono solo 6 medici che continuano a garantire il servizio operatorio. Nonostante la pandemia questi medici sono riusciti a eseguire otre 500 interventi di chirurgia maggiore,  fratture importanti e protesi. E l’oculistica oltre 2000 interventi.

Le scelte non condivise con il Consiglio Comunale, soprattutto senza la condivisione dei cittadini algheresi, confermano le preoccupazioni del futuro dell’Ospedale Marino. Apprendiamo dalla stampa la notizia dell’accorpamento dell’Ospedale Marino con L’Università, un accorpamento che desta forti preoccupazioni, vista anche la scelta di destinare due piani del Marino per i pazienti covid. Non si comprende perché un buona parte dei pazienti della Sardegna debbano essere ricoverati al Marino. Non si comprende perchè il reparto di rianimazione di Sassari, il denominato T30, oggi T23, non sia stato ancora aperto, non si capisce per quale motivo nel piano progressivo di attivazione di posti letto non abbiano aperto il Mater Olbia e il Policlinico sassarese come area medica Covid, o l’Ospedale San Francesco di Nuoro, tutte strutture incluse nel piano progressivo di attivazione di posti letto di area critica, cioè di terapia intensiva.

Alghero non si può sottrae alle responsabilità di questa pandemia, deve dare il suo apporto e lo sta facendo garantendo i posti letto del terzo piano dell’Ospedale Marino, ma per garantire una assistenza adeguata bisogna limitare i ricoveri a 45 posti letto. Sarebbe opportuno,  per non creare problemi alle altre specialità esistenti, ricoverare pazienti selezionati non acuti e non evolutivi, perché attualmente al Marino non ci sono i criteri di sicurezza, non c’è una Tac vicino, non c’è una Broncoscopia.

Ma soprattutto, come si può garantire una corretta e adeguata prestazione sanitaria senza personale. Il contributo del Marino si dà nella misura di 45 posti letto a pazienti di medicina non evolutivi, accogliendo i pazienti dal reparto di malattia infettive di Sassari che stanno aspettando di negativizzarsi e stabilizzarsi, anche cosi per liberare i posti letto di malattia infettiva di Sassari. Dopo il Covid mi chiedo, che cosa rimarrà in piedi delle specialità dell’Ospedale Marino se i posti letto concessi ai pazienti covid saranno 90? Rimarranno solo macerie! Chi ci assicura infatti che la riabilitazione riprenderà la piena attività? Chi ci assicura che l’ortopedia riprenderà l’attività ortopedica? Dove andrà l’oculistica? Il personale destinato dall’Università arriverà?

Mi chiedo ancora, qual è il disegno o meglio il progetto o la proiezione del futuro per gli Ospedali di Alghero? Siamo stati coinvolti come Amministrazione sulle future scelte sig Sindaco?  Si parla di Sanità malata, di liste d’attesa troppo lunghe, si parla di aumento della povertà. Le cure in Sardegna sono insostenibili per 22 mila famiglie sarde,le famiglie si stanno indebitando per farsi curare. E chi ha una pensione minima di 600 euro gli ultimi 10 giorni non mangia per pagarsi una visita privata da 150 euro.  Interventi chirurgici importanti rinviati, in Sardegna ci sono 345 mila visite non fatte in questi due anni di pandemia, oltre 44 mila sono di senologia. La pandemia non può continuare ad essere un alibi per trascurare tutte le altre patologie. Non possiamo continuare a dire che la Sanità va male per colpa di chi c’era prima,oggi ci siamo noi e dobbiamo dare noi le soluzioni e risposte adeguate.

Quando finirà la pandemia rimarranno macerie perché non stiamo creando nessuna alternativa al problema, non possiamo continuare a dire che la colpa di questo fallimento è la mancanza di medici, infermieri, perchè la colpa, a mio avviso, è la mancanza di programmazione. Tutta questa confusione con annunci e passerelle, sarà come un effetto boomerang per tutti noi. I cittadini sono confusi, stanchi e spaesati da questa comunicazione fatta da annunci e poi smentite. Ci siamo candidati per fare meglio degli altri, abbiamo messo la faccia il cuore per cambiare il sistema o meglio per migliorarlo, ma il risultati che stiamo portando a casa sono deludenti. Ribadisco, oggi ci siamo noi e dobbiamo risolvere noi i problemi della Sanità, senza continuare a dare la responsabilità e la colpa a chi c’era prima.

22 Gennaio 2022