“La Asl di Sassari vuole smantellare la Sanità algherese”

«Va respinto con forza al mittente il disegno persistente e delirante di ulteriore declassamento della sanità di Alghero che emerge dalla bozza dell’atto aziendale della Asl di Sassari»: è la posizione del vicepresidente del Consiglio regionale, l’algherese Mario Bruno, consigliere regionale del Partito democratico.

Continua Bruno: «Non è concepibile nè ipotizzabile l’accorpamento all’ospedale Civile delle unità presenti al Marino, senza aver prima realizzato la nuova struttura ospedaliera prevista dal piano sanitario regionale, a meno che non si vogliano sopprimere strutture di eccellenza, quali l’ortopedia, la traumatologia e la riabilitazione funzionale, magari per favorire altri centri o altri interessi».

«Una cosa è sicura: non lo permetteremo – afferma il consigliere algherese – Il Marino ha necessità invece di essere potenziato, con ulteriore dotazione di personale e strutture, anche perchè da oltre trent’anni rappresenta l’unico polo ospedaliero pubblico di riabilitazione intensiva del nord Sardegna. La previsione di declassare la sua attività alla sola riabilitazione estensiva non è neanche da prendere in considerazione».

Sono da rigettare – sempre secondo Mario Bruno – anche «le proposte di declassamento a struttura semplice della Dialisi e dell’Oncologia medica, presenti al Civile, che verrebbero incardinate nelle strutture complesse di Sassari»: una «perdita di autonomia» che l’esponente democratico definisce «ingiustificata e ingiusta, anche per le professionalità esistenti e per la qualità del servizio e delle prestazioni finora erogate».

Allo stesso modo, prosegue Bruno, «vanno mantenute e potenziate le strutture semplici di Artroscopia nell’ambito dell’ortopedia algherese e dell’Endoscopia chirurgica nell’ambito della chirurgia generale: le infauste previsioni contenute nell’atto aziendale sono sintomi del tentativo di smantellamento delle funzioni dei nostri presidi che necessitano di una mobilitazione senza precedenti da parte dei sindaci dei comuni del distretto socio-sanitario algherese e delle popolazioni interessate».

«Ci aspettiamo dall’azienda sanitaria locale risposte diverse, – conclude Mario Bruno – mirate a migliorare la qualità dei servizi sanitari, a potenziare l’esistente già fragile e non adeguato, non la soppressione di ciò che funziona, senza aver neanche consultato le comunità e i loro rappresentanti».

11 Gennaio 2013