Primo Consiglio Comunale della nuova legislatura Lubrano

Un’aula consiliare affollatissima, come non si vedeva da tempo. Questa la scenografia al primo piano di via Columbano, dove lunedì pomeriggio decine di persone hanno presenziato con entusiasmo al primo consiglio comunale. Un consiglio profondamente rinnovato nei volti e nel genere, arricchito inoltre da una giunta a maggioranza femminile. Sei i punti all’ordine del giorno, tra cui la convalida degli eletti, il giuramento del sindaco Stefano Lubrano e l’elezione della commissione elettorale, composta dai consiglieri Valdo Di Nolfo, Mariano Melis e Leonardo Polo (supplenti Matteo Tedde, Maria Graziella Serra e Giorgia di Stefano).

Ma la vera novità è sicuramente rappresentata dalla nomina di una donna alla presidenza del consiglio. Si tratta di Gabriella Esposito, 37 anni, consigliere del Pd, eletta alla carica di presidente con 14 voti su 25 (compreso quello del sindaco). Il consigliere Gavino Scala ha infatti abbandonato l’aula prima della votazione. «Cercherò di interpretare con imparzialità e inclusione questo ruolo – ha detto la Esposito in un breve discorso di ringraziamento-, cercherò di interpretarlo nel rispetto delle sensibilità e delle molteplici espressioni. Cercheremo di fare in modo che le appartenenze, le diversità di opinione, gli eventuali scontri verbali, non degenerino mai a motivo di scontro fine a se stesso». La vicepresidenza è toccata invece al consigliere Giampietro Moro, 28 anni, eletto tra le fila della lista l’AlgueRosa.

Dopo aver giurato di operare nel rispetto della Costituzione italiana, il sindaco ha infine pronunciato un lungo discorso durante il quale ha presentato la squadra di governo e le linee programmatiche, a cui è seguito un altrettanto lungo applauso da parte dei presenti. «La città dovrà guardare alle reali necessità delle persone ponendo attenzione all’economia, all’ambiente, al decoro e all’equità – ha detto Lubrano-. Dobbiamo tornare ad essere una comunità, dove nessuno è lasciato indietro, dove il rispetto delle regole è il metodo per garantire certezze per tutti e dove l’ipocrisia lasci spazio alla responsabilità per chi si carica di ruoli importanti come quello di amministrare. La nostra è un’idea di politica semplice che tutti possano comprendere e che superi le cosiddette barriere ideologiche».

17 Luglio 2012