Pesca ricci di mare: ecco la normativa

Come ogni anno le disposizioni per la pesca del riccio di mare diramate dal Servizio pesca e acquacoltura dell’Assessorato dell’agricoltura e riforma agro- fax 0706062516 posta elettronica [email protected] , stabiliscono che la stagione di pesca inizi il 1° novembre per protrarsi sino al 4 maggio 2013. Mentre la stagione di pesca per il riccio di mare è già iniziata in tutta le zone costiere dell’isola la cenerentola Alghero impatta anche quest’anno in una immancabile serie di difficoltà esternate dagli addetti che, puntualmente ogni anno, continuano a recriminare per le restrizioni imposte dalla normativa sul settore, probabilmente poiché incapaci di prendere atto che i tempi sono cambiati e che l’assessorato di competenza da tanto tempo promuove anche con dispendiose campagne pubblicitarie il rispetto del territorio e la tutela dell’ambiente a salvaguardia delle varie specie animali e ittiche. Sono quindi cambiate le norme che volenti o nolenti vanno rispettate alla lettera, per la qualcosa sono indispensabili le autorizzazioni per la pesca subacquea professionale oltre alle imposizioni e divieti per l’uso degli attrezzi da utilizzare, per il numero degli esemplari pescati che di seguito andiamo ad elencare. Un orientamento similare si sta tentando di adottare anche nel settore micologico: i ricercatori di funghi presto si ritroveranno a munirsi di tesserino per poterli raccogliere in quantità ridotta, pena multe salate al pari delle sanzioni applicate nel settore ittico.

Chi può pescare e come. La pesca è consentita:
a) ai pescatori marittimi professionali iscritti nel registro dei pescatori marittimi esclusivamente dall’imbarcazione anche con l’ausilio dello “specchio” o batiscopio, mediante asta tradizionale (“cannuga”) o con il coppo;
b) ai pescatori professionali subacquei, in possesso di autorizzazione per la pesca subacquea professionale, in apnea o con l’uso di apparecchi ausiliari per la respirazione esclusivamente a mano o con l’ausilio di qualsiasi strumento corto atto a staccare il riccio dal substrato;
c) ai soggetti che esercitano la pesca sportiva o ricreativa, in apnea – senza l’uso di apparecchi ausiliari per la respirazione – con gli stessi attrezzi consentiti per i pescatori subacquei professionali o dall’imbarcazione con gli stessi attrezzi consentiti per i pescatori marittimi professionali.
È vietata la raccolta del riccio di mare mediante attrezzi trainati con imbarcazione o anche a mano mediante mezzi meccanici (strumenti in ferro), ivi compresi i rastrelli.

Taglia minima e quantitativi prelevabili. La taglia minima di cattura è di 50 mm esclusi gli aculei. Ogni esemplare di taglia inferiore prelevato in qualsiasi circostanza, da qualunque tipologia di imbarcazione e da qualsiasi categoria autorizzata alla pesca, anche non appartenente a quella dei pescatori professionali, deve essere immediatamente rigettato in mare. Il pescatore professionale subacqueo, se accompagnato da assistente a bordo dell’imbarcazione, può raccogliere giornalmente esemplari per 6 ceste (dimensioni: altezza 35 cm, lunghezza 60 cm, larghezza 50 cm) equivalenti, per due unità lavorative, a circa 3000 esemplari. Se il pescatore professionista non è accompagnato da un assistente può raccogliere giornalmente esemplari per 3 ceste pari a circa 1500 ricci. Il pescatore marittimo professionale è tenuto a rispettare gli stessi quantitativi massimi prelevabili previsti per il pescatore subacqueo professionale. Il pescatore sportivo può raccogliere esemplari per consumo personale nel numero massimo di 50 ricci al giorno.

Compilazione della scheda di prelievo. Il pescatore subacqueo professionale e marittimo professionale deve compilare giornalmente e tenere a disposizione degli organi di vigilanza la scheda di prelievo con l’indicazione della giornata di attività, della zona di pesca e del quantitativo prelevato e di trasmetterla entro 48 ore dalla data di chiusura di ciascun mese solare al Servizio dell’Amministrazione regionale competente in materia di pesca. Servizio pesca e acquacoltura dell’Assessorato dell’agricoltura e riforma agro- fax 0706062516 posta elettronica [email protected]

23 Novembre 2012