Pelagia noctiluca, spiaggiamento a Maria Pia

Un fenomeno , spiega Carmelo Spada Delegato Wwf Italia per la Sardegna - che potrebbe essere ricondotto alla “tropicalizzazione” del Mediterraneo ovvero al riscaldamento delle acque che amplierebbe il periodo di permanenza delle meduse”

Le meduse Pelagia noctiluca della Famiglia delle Pelagiidae con il loro caratteristico ombrello di colore rosa-violetto si sono spiaggiate a migliaia lungo la spiaggia di Maria Pia di Alghero (costa nord-occidentale della Sardegna). Questi fenomeni possono verificarsi, normalmente, in periodi più caldi (estivo-autunnale), ma non in quello invernale (fenomeno già osservato dal Wwf nel gennaio 2019). La Pelagia noctiluca è conosciuta anche con il nome volgare di “medusa luminosa” perché al contatto emette dei flash di luce verdastra molto appariscente, soprattutto nelle ore notturne. E’ una specie pelagica ed ha numerosi tentacoli urticanti che producono irritazioni cutanee. E’ legittimo chiedersi come sia possibile il fenomeno in questo periodo dell’anno.

“Esso potrebbe essere ricondotto – commenta Carmelo Spada Delegato Wwf Italia per la Sardegna – alla “tropicalizzazione” del Mediterraneo ovvero al riscaldamento delle acque che amplierebbe il periodo di permanenza delle meduse”. In Sardegna i meteorologi stanno registrando che il vento prevalente sull’isola non è più il maestrale che spira da nord-ovest, ma si sta manifestando sempre più lo scirocco, il vento caldo proveniente da sud-est.

“L’altro fenomeno che si osserva lungo lo stesso litorale – continua il Delegato del Wwf Italia per la Sardegna – è il fatto che che non si registra, dal mese di settembre ad oggi, il deposito significati-
vo di banquettes di posidonia se si esclude il tratto di San Giovanni, tra il canalone e il molo di sottoflutto. Che cosa sta accadendo al nostro mare? Di sicuro il 2019 si classifica come uno degli anni più caldi della storia e potrebbe posizionarsi al secondo posto nella classifica dei record di caldo da quando si fanno le rilevazioni. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) dell’Onu il pianeta sta attraversando una decade di calore “eccezionale” che ogni anno, dal 2015, ha segnato un nuovo record. Le statistiche indicano che da gennaio a ottobre 2019 le temperature sono mantenute 1,1 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali e potrebbe essere il secondo anno più caldo della storia.

“Innalzamento della temperatura, pesca eccessiva e riscaldamento climatico sono probabilmente concause di un mare sempre meno pescoso. Nel mare c’è sempre meno pesce mentre aumenta la plastica l’inquinamento da plastiche è una minaccia che colpisce tante specie che in mare vivono: 8 milioni di tonnellate di materie plastiche ogni anno finiscono in acqua, oltre 150 milioni di tonnellate navigano in tutto il mondo. In mare aperto e sulle coste italiane la plastica rappresenta il 70-80% dei rifiuti marini. Il Mediterraneo è tra i mari più colpiti” – ha concluso Carmelo Spada Delegato Wwf Italia per la Sardegna.

29 Gennaio 2020