Non solo affetto e solidarietà. Parole taglienti come lame piovono dal web

Giorni difficili per la Sardegna. La nostra terra e il suo popolo sono stati vittime della furia della natura che ha colpito l’Isola attraverso Cleopatra, ciclone che ha lasciato dietro di sé morte e devastazione. 60 i comuni colpiti dall’alluvione. Numerose le  storie drammatiche raccontate dai media, quasi tutte senza un lieto fine. Tantissimi, allo stesso tempo, i gesti di solidarietà nei confronti dei sardi. Molti gli aiuti concreti ad opera dei nostri fratelli, pronti a dare una mano a chi ha perso tutto e a chi deve ripartire.

In questi giorni abbiamo letto diversi messaggi di conforto provenienti da tutta Italia, messaggi commoventi, messaggi di solidarietà, ma anche commenti offensivi, riportati sui social network nei confronti del nostro popolo. Quest’oggi, ancora una volta, riteniamo sia opportuno riportare un commento proveniente dal web. Si tratta di un messaggio intriso di parole terribili, alla stregua di quelle scritte dai tanti profili anonimi (fake) presenti sui social network che hanno approfittato della tragedia che ci ha sconvolto per colpire la nostra terra. Riportiamo integralmente il testo del post, pubblicato in un blog personale. Qualsiasi commento ci sembra superfluo.

“Non ho ancora parlato di quello che è successo in sardegna perchè volevo vedere se qualcuno aveva il coraggio di dire la verità. Mi sono rotto le palle di tutta questa ipocrisia. La verità è che la sardegna è, tra le regioni autonome che stanno dissanguando l’Italia, uno dei parassiti più fastidiosi che ci siano. Ad olbia non c’è mai stato un progetto urbanistico, un piano regolatore, è quasi tutto abusivo, costruito su terreni agricoli non edificabili e poi condonato e ogni tanto incendiano anche i pochi boschi che gli sono rimasti, sempre per poi costruirci sopra. Le zone che si sono allagate sono quasi tutte abusive, alcune condonate e altre no, ma in attesa di un ennesimo condono, costruzioni residenziali a scopo speculativo, quasi tutte villette per fare soldi col turismo, non case popolari. Olbia è nella costa smeralda, la zona più ricca della sardegna, quella dell’acqua turchina, che i sardi hanno venduto agli arabi e ai ricconi di tutto il mondo, per poi andare a fare i servetti nelle loro villone e nei loro lussuosi alberghi. E adesso chiedono soldi, piangono i loro morti, si lamentano, perchè questo è quello che fanno sempre, piangono miseria ed esigono contributi dall’Italia. Ma quelle persone le avete uccise voi sardi non rispettando le leggi dello stato e della natura, con l’egoismo, l’ipocrisia, l’avidità e la cialtroneria che vi distingue da sempre. In sardegna vivono quasi tutti senza fare un cazzo con i soldi dell’Italia, con sussidi, casse integrazioni, incentivi dello stato ad aziende non produttive e poi fanno tutti qualche lavoro in nero per arrotondare. Avere rotto le palle parassiti di merda. E tutti questi sardignoli senza un briciolo di dignità, che espongono “con orgoglio” le quattro faccette nere per l’indipendenza dall’Italia. Ma staccatevi finalmente dall’Italia sanguisughe invece che dissanguarla ipocriti di merda, che da soli non sapete più neanche rasare una pecora e fare il formaggio. L’Italia senza il vostro peso si risolleverebbe un po”.

23 Novembre 2013