Marcello Diez: “Faccio rispettare le regole come farebbe un padre di famiglia con i propri figli”

Riflettori puntati sull'ordinanza del sindaco: "L'educazione e il rispetto verso la comunità sono regole che io insegno ai miei figli da quando sono nati"

“Non sono uno sceriffo, sono un padre di famiglia che insegna ai suoi figli l’educazione e il rispetto verso gli altri”. L’ Ordinanza del sindaco di Olmedo ha fatto clamore in questi giorni, forse un po “esasperata ” dai media e dai giornali che hanno paragonato l’atteggiamento di del sindaco Marcello Diez ad uno sceriffo. Cos’ commenta il sindaco “Nonostante la storpiatura che ne vuole dare qualche organo di informazione, l’ordinanza resta tale non verrà revocata: l’educazione e il rispetto sono regole di una comunità sana e come tali devono essere rispettate”. “Non ho parlato di coprifuoco;- ci tiene a precisare il primo cittadino- la civiltà si dimostra anche alle tre del mattino. Se tutte le mattine però, inizia la processione di famiglie e anziani che si lamentano delle notti tormentate da scorribande chiassose e urla continue di gruppi di ragazzi che bevono fino a tarda notte lasciando le panchine imbandite di bottiglie, cartacce e resti di generi alimentari, è giusto ricordare che chi disturba la quiete pubblica o distrugge l’arredo urbano che i cittadini pagano con i loro sacrifici, deve pensare alle conseguenze.” L’ordinanza, che racchiude per altro una normativa già presente nel comune olmedese ma apliata e rivista, è stata applicata similarmente nel comune di Bari e in tante altre città italiane, garantendo così un maggiore controllo della quiete pubblica.

16 Luglio 2014