Lupi di mare morti di fame

Carissimo Josef, sono dei paesi limitrofi, ma non voglio dire di dove sono; nei giorni di festa in treno scendiamo, io, mia muzzere Talia, e i miei figli gemelli Monte e Baranta, dal nostro Paese, e dopo sole tre fermate giungiamo a destinazione. Ti scrivo per dirti che domenica 28 di luglio ho assistito ad uno spettacolo che a me ed alla mia famigliola ci ha fatto in contemporanea sia ridere di gusto che piangere, ed un poco anche cagare in senso lato. Ero al pezzo di mare che voi chiamate la rimessa perché negli anni settanta c’erano i capannoni della stazione che ospitavano i treni, io stavo comodamente seduto sulla profumatissima paglia marina assieme a mia muzzere e i miei figli, , quando di fronte a me ti vedo almeno un centinaio di barche, yots, gommoni e sandolini. Ora io mi domando, e domando anche a quei ricconi che hanno la barca, che senso ha avere e soprattutto far vedere di possedere una barca se poi non hai i soldi per comprarti 20 euro di benzina per andare a farti un giro nella bellissima costa? Invece erano tutti li, lupi di mare con il berretto da comandante, a neanche un chilometro dal posto barca che sicuramente gli costa centinaia di euro solo per tenere la barca al molo. Siete ridicoli lupi di mare morti di fame, pena mi fate. Vi dovevate solo vedere, eravate ridicoli, tutti con il costume con il logo firmato in bella vista ed in grande davanti, così ho potuto aiutato da un paio di binocoli leggere nomi Marras, Lacoste, Armani, Lotto, Nike e così via, mentre di dietro con un binocolo ancora più potente vedevo in piccolo oviesse, upim, standa, etc. quasi tutti made in Cina o Korea. Lui il capo famiglia tutto orgoglioso della sua barca stava seduto su di una sedia di plastica da 3 euro che faceva finta di leggere il sole 24 ore, mentre all’interno con il mio nuovo e potente occhio potevo vedere chiaramente che leggeva le promozioni di l.d discount,MD discount Ekom, ed per finire Eurospin. Ora io mi domando non da solo, ma facendo un consulto con la mia bella famigliola, voi che vi credete gente di città, con i vostri modi di essere superiori a noi dei paesi limitrofi, ma non vi rendete conto che siete talmente ridicoli che tutta la Nurra ride di voi Catalani del cazu come dite voi convinti di essere di origini Spagnole? Ridere ci fate a noi del’ entroterra, gente di sana e robusta costituzione sia fisica che mentale, visto che vi credete un popolo di navigatori, vi dico, all’unisono della mia famiglia andate in bocca al lupo, e buona pesca, lupi di mare morti di fame. Un limitrofo ignoto,ma molto vicino.

Caro, caro, caro limitrofo ignoto, ti salvi dalla mia ira perché mi ricordi il triste e famoso milite, anche lui come te ignoto, che ogni volta mi fa veramente piangere di commozione. Quindi, da giornalista serio e informato, studiando la mappa della Nurra, ho dedotto che tu e la tua famigliola siete o di Molafà o di Sulumedu, perchè ignorante come presumo tu sia da quello che dici riguardo ai nostri yotsmen, posso solo essere sicuro che tu dici che dopo tre fermate arrivi nella nostra splendida, fiorente e ricca ciutad. Ma tre fermate partendo da Molafà, la prima sarebbe Olmedo, la seconda Mamuntanas, la terza Punta Moro e la quarta Alghero. Quindi, i casi sono due, o tu, ignoto cozzone come sei, o non sai contare o oppure sei il solito, sempre lui, il limitrofo geloso di Olmedo che sputi sentenze contro la Riviera del Corallo, da poco ribattezzata da migliaia di turisti e Ciutadesi d.o.c. La Riviera del Verballo, per via delle mirto che scorre a fiumi ultimamente, n.d.r. Mirto in Ciutadese si dice multa. Tornando a noi, povero capu de gazu limitrofo, ti smonto in un minuto la tua teoria dei lupi di mare morti di fame. Noi gente di razza Spagnola con immischiamento di sangue anche nobile di altri Stati di livello europeo, siamo da sempre un popolo di navigatori e palazzinari; oltre 3 mila fra barche e yots appartengono a noi popolo sovrano, quindi quella famosa domenica del 28 luglio cui tu ti riferisci era la festa del mattone visto dalla rimessa, quindi te lo spiego in poche e semplici parole come lo farei ad uno dei cantieri o della parrera, tutti gli anni nell’ultima domenica di luglio quelli che hanno investito milioni di euro nel mattone, (siamo oltre 3.000), tutti nativi e certificati, ci riuniamo nella rimessa per vedere dal mare le nostre proprietà, che affittate o vendute a Saldus come te, o a forestieri di ogni estrazione nazionale, per godere della bellezza della nostra amata città che ci ha resi ricchi e famosi nel mondo. Mentre a gennaio facciamo la stessa festa però vista da San giuliano che è il monte più in della riviera, dove si produce uno degli oli più famosi del mondo. Spero di essere stato abbastanza chiaro ed esauriente nello spiegarti che noi abitanti della porta d’oro del turismo Sardo, siamo stati gli unici in Italia a votare contro l’abolizione dell’ imu sulla prima casa in quanto avendone tre o quattro a testa non ci fa ne caldo ne freddo, sperando che questo grande governo molto unito e coeso sia finalmente in grado di mettere una tassa di entrata per quei Sardi dei paesi limitrofi che vengono qui a godersi le nostre bellezze sia naturali che quasi, come la bellissima porta a mare fatta di un bellissimo colore di cemento armato che ricorda il medioevo, chiudo dicendoti che sia di te come ‘criticone’ e di moltissimi politici, incollati alla poltrona anche a costo di essere considerati ‘voltagabbana’ nell’arco di soli di soli dieci minuti, ne ho piene le scatole. Per la mancanza di stile dimostrata nei riguardi dei nostri yotsmen e dei catalani rivieraschi e corallini fino al midollo, meriti di essere punito nel corpo e nello spirito: non venire più in Ciutat perché non sei assolutamente gradito. Adios, limitrofo ignoto. Ho capito comunque chi sei: il fratello di Gavinuccina, una vecchia fiamma con cui in gioventù ho convissuto per oltre un decennio fino al giorno in cui mi ha chiesto di sposarla. Non sapeva che facevo solo footing.

5 Novembre 2013